Theo Hernandez è il laterale mancino più forte del panorama internazionale. Una frase che fino a due anni fa metteva tutti d’accordo, oggi nessuno discute le sue qualità ma il rendimento è calato tra prestazioni negative e momenti di anonimato. Un momento di flessione è umano e naturale anche per i più forti, ma non riuscire a fare più la differenza nei momenti decisivi inizia ad essere un problema per la squadra di Stefano Pioli. La catena mancina del Milan ha sempre rappresentato l’eccellenza rossonera con le scorribande di Theo Hernandez e Rafael Leao che intimorivano tutti gli avversari. Quella che sembrava una macchina perfetta sembra invece essersi inceppata come se il peso delle responsabilità sia diventato un freno alla maturazione completa.

La crisi di Theo Hernandez

Premessa d’obbligo, Theo Hernandez rimane un grande giocatore ma questo status va mantenuto con la continuità di prestazioni. Proprio questo il punto che sta mancando al francese da un anno. Nell’anno dello scudetto del Milan 2021/22 partiva dalla difesa e spaccava le partite da solo, ancora vivo negli occhi la rete con cui tagliò il campo da parte a parte contro l’Atalanta a San Siro. Quelle cavalcate erano all’ordine del giorno, poi ci accompagnava una attenzione difensiva di grande livello rendendo la fascia sinistra sempre una risorsa e mai un problema.

Francese di nazionalità ma spagnolo di estrazione calcistica, è il classico prodotto delle cantere iberiche. Un laterale di spinta moderno che abbina una fisicità importante forte del suo 1,84 di altezza ad una velocità fuori dall’ordinario, tutto condito da una qualità tecnica di primo livello. Il prototipo del giocatore moderno insomma che difetta nella fase difensiva a cui però dedicava sempre grande attenzione.

L’intuizione di Paolo Maldini è geniale, venti milioni al Real Madrid ed ecco sbarcato a Milano il laterale del futuro. Poche partite si prende la maglia da titolare crescendo tatticamente gara dopo gara in una squadra che ingrana nel girone di ritorno fino all’ottima stagione successiva. E’ il preludio al grande campionato che riporta il tricolore sulla sponda rossonera dei Navigli. La contemporanea esplosione di Theo Hernandez e Rafael Leao è stata decisiva per le sorti del campionato.

Arrivano gli applausi dei tifosi e avversari che si rendono conto di aver trovato in Serie A il migliore laterale mancino d’Europa. Agli onori seguono però gli oneri, ecco il rinnovo di contratto con adeguamento fino a 4 milioni di euro ma anche le responsabilità e le pressioni. L’anno scorso confeziona cinque reti e sei assist, un leggero calo ma numeri comunque importanti per un terzino anche se la continuità sembra lentamente scemare. Grandi partite ad altre totalmente anonime fino ad una serie di prestazioni in cui difensivamente è l’anello debole del reparto rossonero.

A gennaio vive il suo peggior momento di forma come se la sconfitta in finale del mondiale in Qatar con la maglia della Francia contro l’Argentina non fosse stata ancora superata. E’ un mese di crisi per il Milan che perde malamente la Supercoppa Italiana nel derby contro l’Inter e arrivano anche due cocenti batoste in campionato contro Lazio e Sassuolo che sanciscono l’addio definitivo ai sogni di bissare lo scudetto.

Cosa riserva il futuro?

Un anno storto con una pausa mondiale a novembre e dicembre di mezzo può capitare, per questo la convinzione comune era di un riscatto immediato. Invece il calo è diventata una crisi. Ieri sera al Parco dei Principi contro il Paris Saint Germain c’è stato l’emblema del momento che sta vivendo. Theo Hernandez è sembrato avulso dal gioco, nessun errore clamoroso ma nemmeno una giocata degna di nota in una partita decisiva per il girone di Champions League del Milan. E’ il culmine di una serie di sfide dove non ha mai inciso.

Il Milan si fida e si affiderà ancora a lui ma serve una inversione di tendenza a stretto giro di tempo. Stefano Pioli sta provando a fare lo psicologo ma occorre che il giocatore faccia chiarezza su ciò che vuole. Le sirene di mercato sono sempre accese, inevitabili che tornino a suonare intorno a lui proprio con i francesi che desidererebbero ricongiurare la famiglia con il fratello Lucas Hernandez. Scenari o desideri futuri, la realtà è il Milan che vuole tornare in cima al campionato e per farlo serve la migliore versione di Theo Hernandez.