Nel segno della “Generazione Z“, benzina verde mista a quella bianconera, che di frutti ne sta dando eccome, e adesso la Juventus si gode i suoi giovani a più non posso. E grazie a Giuntoli che ha scelto la via della sostenibilità. L’ex ds del Napoli è stato chiaro, ammortizzare i costi senza portare avanti spese folli, e così è stato. Ad arrivare alla Continassa è stato solamente Weah, per il resto Allegri ha dovuto lavorare con il materiale a disposizione.

Avanti tutta con la Next Gen allora. Il tecnico livornese è andato a pescare dalle parti dei “ragazzini”, e alla fine il premio è stato molto ricco. Questo contando anche i nomi bianconeri in prestito altrove (vedi Barrenechea, Soulè e Kaio Jorge al Frosinone), la Vecchia Signora ha abbracciato un percorso di crescita dove la legge è una sola: minima spesa, massima resa. Registrata dal contachilometri di quei ragazzi che vogliono solo corrrere per la Juventus.

Juventus, i giovani sono la tua ricchezza

Ci aveva visto lungo la Juventus in quel 3 agosto 2018, data di nascita di una Next Gen piena di giovani di belle speranze. La Serie C la loro arena, per mettersi in luce per la prima squadra. Addio al solito “è giovane, deve crescere da un’altra parte”, se sei bravo vieni promosso. La Next Gen è servita, e serve a questo, a non disperdere un patrimonio tecnico permettendogli di poter imparare senza patemi.

Così i ragazzi non diventano dispersivi, mettono in mostra le loro doti e migliorano i loro difetti, così da poter creare un seguito capace di poter far diventare la Serie A casa loro. Non male. Se poi dovesse essere Juventus ancora meglio.

Quella prima squadra dove Allegri è di sicuro l’alleato di un senza piombo verde scarlatto con spruzzata di bianconero. Il mister non si è tirato indietro quando Cristiano Giuntoli non ha lasciato spazio ad interpretazioni, parola d’ordine risparmio. Unica soluzione i ragazzi, ma non per obbligo, bensì continuità. L’ultimo esordio c’è stato nel 1-0 contro il Milan, dove a San Siro è sceso in campo Dean Huijsen, classe 2005, e che si aggiunge a tutti coloro che la prima squadra la stanno toccando e non poco.

Prima di lui era toccato ad Yldiz, il turco da mille e una notte che ha esordito con l’Udinese e ad oggi vanta 4 presenze con i grandi (strappando anche la convocazione per la Nazionale turca di Vincenzo Montella). E poi ci sono gli ormai affermati Fagioli, Miretti e Iling Junior, senza dimenticare la tris formata da Barrenechea, Soulè, Kaio Jorge al Frosinone, dove specie i primi due stanno facendo parlare fin troppo bene di loro, in attesa che il brasiliano si sblocchi.

E adesso? Ormai la rotta è tracciata, la Juventus continuerà ad attingere dalla Next Gen, ha fiducia nella Generazione Z. Lo dimostra il fatto che la società, dopo ciò che è successo con Pogba e Fagioli, non abbia voluto battere la strada dei giocatori svincolati, puntando su Jospeh Nonge, 18 anni appena e che sostituirà i colleghi in mezzo al campo. Oro verde.

Una Juventus Academy in Africa

Non solo Italia, la Juventus vuole che il concetto di Next Gen si sviluppi anche oltre i confini del Bel paese. Per Madama bisogna essere capillari non solo dalle parti del Bel Paese, bensì in ogni angolo di terra dove si respiri calcio.

Come in Ghana, dove il 27 ottobre verrà inaugurato lo Juventus Academy che permetterà a tutti i ragazzi di poter entrare in contatto con il mondo del calcio imparando il gioco ma anche i valori che esso trasmette. Essere un compagno di banco fedele, questo l’obiettivo della società, che punta ad una crescita morale e sportiva di qualsiasi ragazzo che ha doti per poter emergere.

I ragazzi verranno seguiti da allenatori qualificati, che raggiungeranno l’Academy in Ghana con visite periodiche per seguire il lavoro meticolosamente, offrendo standard elevati per il benestare dei ragazzi. Presente in più di 50 paesi, la Juventus vuole continuare ad espandersi. Perchè essere capillari vuol dire responsabilità non solo dal punto di vista sportivo, ma anche quello umano. I campioni si formano così.