Il Tour de France 2024 ha registrato le consuete reazioni dei principali protagonisti che verosimilmente si giocheranno la corsa. Dopo aver svelato la partenza in terra italiana del giro francese, sono state rese note anche le grandi salite che dovranno essere affrontate nel corso del prossimo luglio. Non solo le ascese: gli organizzatori hanno deciso di inserire anche una tappa particolare – quella di Troyes – che prevede settori in pavé e sterrato. Altro pericolo da considerare per i big.

Tour de France 2024, reazioni e parole di Vingegaard

Il primo a commentare il nuovo percorso è stato Jonas Vingegaard. Il danese ha definito il tracciato come “adatto” alle sue caratteristiche:

È un bel tracciato. Potrà essere davvero molto duro, soprattutto nella terza settimana, e penso che mi si addica. Le cronometro? Non so se possano essere a mio favore: se avrò le gambe di quella del Tour de France 2023, ma se le gambe saranno quelle della cronometro della Vuelta a España 2023 non credo che lo saranno.

Ovviamente, presenti anche le grande salite di Pirenei e Alpi. Vingegaard – vincitore dell’ultimo Tour de France – sembra aver già puntato la frazione di Plateau de Beille:

Anche le tappe sui Pirenei sembrano molto difficili e l’arrivo a Plateau de Beille sarà speciale. Sicuramente è una gara che non vedo l’ora di affrontare. Ci sono tante frazioni difficili e probabilmente questo potrebbe essere un vantaggio per me. Poi c’è la cronometro dell’ultimo giorno, che per me è una novità: in fin dei conti, significa che avremo davanti un giorno di gara vera in più rispetto al solito.

La Jumbo-Visma non potrà contare su Primoz Roglic, il quale ha deciso di firmare con la Bora per ri-ottenere i gradi di capitano senza doverli spartire con nessuno, nemmeno con Vingegaard:

Più facile per me senza Primož Roglič in squadra? Non direi. Ora sarà un avversario in più, sarebbe più facile averlo come compagno.

Il pensiero di Tadej Pogacar

Successivamente, sono arrivate le parole anche di Tadej Pogacar. Lo sloveno, probabilmente, tenterà di mettere i bastoni tra le ruote allo stesso Jonas, dopo due secondi posti ottenuti negli ultimi due anni:

Il percorso è bello. Mi piace molto la prima settimana, un po’ più dura rispetto agli anni passati. Bisognerà arrivare in buona forma sin dall’inizio del Tour. C’è molto dislivello, arrivi per i velocisti, due cronometro, il che è molto emozionante. Le tappe di montagna sono abbastanza normali, niente di straordinario, ma mi sembra davvero bello. Soprattutto gli ultimi tre giorni, quelli che credo saranno decisivi