Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha dichiarato di aver dato mandato agli ispettori per accertamenti riguardo al rilascio dei visti in Congo. Da una prima analisi, il quadro che è emerso pare preoccupante:

“Ho disposto il rientro immediato di due funzionari, ho ordinato la sospensione temporanea del servizio visti nazionali a Kinshasa e ho dato stringenti disposizioni a tutti gli uffici della rete al fine di rafforzare la capacità delle nostre sedi d’intercettare le richieste fraudolente di visti e prevenire fenomeni corruttivi.”

A questo si aggiungeranno altri provvedimenti, una volta che gli inquirenti avranno deciso come muoversi. Il ministero degli Esteri, afferma Tajani, ha messo tutto a disposizione delle Forze dell’Ordine.

Il Viminale si occupa della parte amministrativa di queste ispezioni. Con i nostri funzionari, però, facevano parte della missione anche esperti dei carabinieri, della polizia e della Guardia di finanza. Hanno visto le carte e indagato. Noi, da parte nostra, abbiamo messo tutto a disposizione degli inquirenti che decideranno come muoversi.”

Tajani: “Troppi visti concessi in maniera superficiale”

Il ministro degli Esteri italiano mette in evidenza alcuni aspetti del quadro definito preoccupante, in particolare in relazione alle pratiche estremamente superficiali per ciò che concerne il rilascio dei visti.

“C’erano pratiche con fascicoli vuoti, altre con incartamenti distrutti. Altri ancora con una serie di documenti contraffatti. Sinceramente non mi aspettavo una situazione di simile gravità. L’obiettivo prioritario del governo è quello di contrastare ogni forma di ingresso irregolare in Italia.

Vogliamo scegliere noi chi entra nel nostro Paese e non lasciare la scelta a trafficanti e reti criminali. Per farlo, però, dobbiamo attuare una profonda revisione delle procedure interne e dare forza alle nostre sedi consolari.”

Il ministro ribadisce, inoltre, la necessità di fornire maggiori risorse economiche ad ambasciate e consolati, la prima rete per la lotta verso frodi e immigrazione irregolare verso l’Italia.

“Ambasciate e consolati offrono un significativo contributo alla lotta contro reti di malaffare ai danni del nostro Paese. Lo dimostrano le regolari segnalazioni di frodi, che spesso vengono perpetrate grazie all’aiuto delle organizzazioni criminali presenti in Italia. Per rafforzare i controlli, però, bisogna dotare i nostri uffici delle risorse di cui hanno bisogno. Abbiamo avviato un percorso di incremento degli organici, perché serve personale qualificato.”

Tajani: “Tolleranza zero verso chi riceve un visto senza i corretti requisiti”

Il ministro conclude esprimendo una tolleranza nei confronti di quanti ottengono il visto senza in realtà essere in possesso dei requisiti necessari.

“Non dobbiamo dimenticare che i visti servono anche a facilitare il commercio e gli investimenti, oltre che a permettere scambi culturali e flussi turistici di qualità. Anche per tutelare tutto questo, vogliamo rafforzare i canali legali e sicuri di migrazione dei lavoratori stranieri, a vantaggio del sistema produttivo italiano.”

Gli accertamenti di Tajani si muovono all’interno di un più vasto campo che riguarda una serie di operazioni condotte nei paesi africani, stati da cui provengono la maggior parte dei flussi di immigrati clandestini. Nel luglio scorso è stato firmato un accordo tra l’Unione Europea e la Tunisia per ciò che concerne il rimpatrio dei tunisini irregolari su suolo europeo ma solo una manciata di mesi dopo pare essere già in crisi.