Bitcoin si trova nel pieno di un momento molto positivo. Dopo aver dimostrato notevoli capacità di resistenza di fronte al crypto winter, da alcuni giorni si trova in una fase rialzista che ha spinto molti osservatori a chiedersene i motivi. Tra i più gettonati le difficoltà dell’economia reale, che spingono molti investitori a guardare ai beni rifugio, categoria in cui da tempo viene inclusa anche l’icona lanciata da Satoshi Nakamoto.
A prescindere dai reali motivi che ne sono la base, un numero consistente di trader sta in queste ore nuovamente guardando a BTC come possibile asset per un investimento fruttuoso. I modi per sfruttarne il movimento ascensionale possono divergere e tra essi molti guardano agli ETF Bitcoin.
ETF Bitcoin: cosa sono
Per ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, si intendono i fondi di investimento a gestione passiva che sono negoziati in borsa. A renderli popolari è in particolare la semplicità che ne distingue il funzionamento. Sono infatti stati ideati nel preciso intento di andare a replicare l’andamento di un sottostante formato da una classe di asset o da un indice azionario, ovvero un insieme di società quotate sulla base di una caratteristica comune.
Gli ETF Bitcoin, quindi, sono fondi i quali replicano la quotazione della criptovaluta. Come gli altri ETF, vengono quotati di giorno in giorno sulle piazze finanziarie nazionali e vengono indicati tramite un codice ISIN.
Gli ETF, compreso naturalmente quello su BTC, presentano un vantaggio di non poco conto, rispetto alla compravendita tradizionale di strumenti finanziari: non obbligano al loro possesso. Chi utilizza questi fondi non detiene direttamente il bene che fa da sottostante. Una caratteristica che nel caso delle criptovalute può essere considerata estremamente preziosa.
Chi acquista direttamente i token, infatti, deve anche custodirli in un wallet. I portafogli digitali, però, sono costantemente oggetto di attacchi informatici, tesi a sottrarre le chiavi private e impossessarsi quindi delle criptovalute ad esse collegate. Oltre alla spesa per dotarsi di uno di loro, occorre considerare anche le operazioni tecniche necessarie per una corretta installazione. Non tutti posseggono competenze tecnologiche tali da poterlo fare. Ne consegue che un ETF Bitcoin è in grado di togliere di mezzo ogni preoccupazione di questo genere.
Quali sono i migliori ETF Bitcoin
Naturalmente, prima di investire su un ETF Bitcoin occorre individuare i migliori, in modo da ottimizzare il trading. Tra quelli che non possono mancare in una lista simile, proponiamo i seguenti:
- 21 Shares, fondo svizzero operante dal febbraio del 2019. Detiene il corrispettivo di 137 milioni di euro a febbraio 2023 e comporta costi di gestione piuttosto elevati, pari all’1,49% annuo, i quali sono detratti direttamente dal rendimento complessivo.
- WisdomTree, attivo in particolare negli Stati Uniti, di stanza nel vecchio continente dal 2019. L’azienda gestisce oltre 100 milioni di dollari e offre costi di gestione pari allo 0,95%.
- VanEck, lanciato nel 2020 nei Paesi Bassi. Il patrimonio gestito ammonta a 85 milioni di euro e la performance dell’indice sottostante è collateralizzata tramite un’obbligazione di debito sostenuta da partecipazioni fisiche di Bitcoin. I costi di gestione ammontano nel suo caso all’1%.
- ProShares Short Bitcoin, uno degli ultimi arrivati nel settore, considerato come il suo lancio sia avvenuto nel 2022. A caratterizzarlo il fatto che sia l’unico ETF Bitcoin approvato dalla Securities Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Gestisce oltre 100 milioni di dollari e propone costi di gestione pari allo 0,95%.
- CoinShares Physical Bitcoin, l’ETF proposto da uno dei maggiori gestori di asset virtuali operanti lungo il vecchio continente. L’azienda ha infatti la sua sede nell’isola di Jersey, nel Canale della Manica, e il fondo è quotato presso la borsa telematica Xetra di Francoforte. Il patrimonio gestito si attesta nel suo caso a 157 milioni di euro e per quanto concerne i costi di gestione sono pari allo 0,98% annuo.
Se questi sono alcuni degli ETF Bitcoin più noti, occorre naturalmente cercare il massimo di informazioni prima di optare per uno di loro. Si tratta infatti di strumenti recenti, sui quali gli stessi esperti lamentano la carenza di dati tale da impedire al momento il rilascio di un giudizio fondato.