Julie Tronet, la studentessa francese morta suicida a Lecce lo scorso 22 ottobre, sarebbe stata violentata sessualmente da un coetaneo, il 19enne pugliese iscritto nel registro degli indagati dalla Procura che lavora al caso nelle scorse ore. A lui si sarebbe arrivati grazie alle testimonianze delle amiche della giovane e a un diario che quest’ultima avrebbe lasciato nella sua stanza, accanto al corpo. È accusato di stupro e istigazione al suicidio: sarebbero state le sue molestie a spingere la ragazza all’estremo gesto.
C’è un indagato per il caso della studentessa francese morta suicida a Lecce: è un coetaneo
La 21enne era stata trovata senza vita, impiccata a un’anta dell’armadio della camera da letto dell’appartamento in cui viveva in via Pappacoda, a Lecce, da quando era arrivata in Italia come studentessa Erasmus, domenica 22 ottobre. A dare l’allarme erano state alcune sue compagne di università. Le stesse a cui la ragazza, qualche giorno prima, avrebbe confidato di aver subìto una violenza sessuale.
I fatti risalirebbero al 19 ottobre. A testimoniarlo è stato anche un referto stilato dai medici del Pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi, a cui la giovane si sarebbe rivolta dopo essere stata molestata. Gli stessi medici l’avrebbero spinta a denunciare: lei, però, non aveva voluto, forse, come accade spesso, per “vergogna”. Lo avrebbe scritto nel diario che gli inquirenti hanno rinvenuto accanto al corpo, esprimendo tutta l’angoscia per quanto vissuto.
Un peso opprimente, che l’avrebbe portata al gesto estremo.
Vi amo tutti, non è colpa di nessuno, ma non ci riesco più, non riesco più ad accettare ciò che mi è successo – scriveva, in francese -, è troppo difficile per me rimanere da sola […]. Penso che sia arrivato il momento di fermarmi qui, non ne posso più, mi dispiace mamma e papà. Non ce l’ho con nessuno perché mi avete tanto amata, ma non riesco più…
L’inchiesta aperta dalla Procura di Lecce per fare luce sul suo caso ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un suo coetaneo, un 19enne pugliese. È accusato di istigazione al suicidio e stupro. Interrogato dagli inquirenti, ha confermato di aver avuto un rapporto sessuale con Julie, sostenendo, però, che lei fosse consenziente. Davanti alla porta della sua abitazione quel giorno si sarebbe scattato un selfie. Forse un “trofeo”? Per vantarsi con gli amici della sua “conquista”?
Oggi l’autopsia sul corpo della giovane
In attesa del rimpatrio della salma, i genitori della 21enne si sono recati in Italia, dove oggi, 26 ottobre, il medico legale Alberto Tortorella eseguirà l’autopsia sul corpo della giovane. In Salento Julie era arrivata appena un mese fa, per prendere parte a un programma chiamato “Double Degree”, che consente ai cittadini europei di conseguire una sorta di “doppia laurea”, dopo aver dato esami sia nel proprio Paese d’origine che all’estero.
Studiava filosofia. Era originaria di Rang Du Fliers, un piccolo comune della Francia del Nord. Sembra che fosse psicologicamente fragile. La violenza sessuale subìta potrebbe essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendole vedere nel suicidio l’unica via di fuga e di salvezza dalla sua condizione di disperazione e ansia.
Una storia che ricorda quella del Tiktoker Inquisitor Ghost, morto suicida a 23 anni nel corso di una diretta sui social qualche settimana fa. Strando a quanto ricostruito finora, il ragazzo, di origine bolognese, sarebbe stato vittima di cyberbullismo, finendo per essere ricattato da una ragazza che aveva finto di esserne stata molestata.
Anche lui, come la giovane francese, aveva lasciato un ultimo bigliettino, chiedendo al papà di perdonarlo e di prendersi cura del suo gatto. Chi lo conosceva, compresi i parenti, sostiene che avesse particolarmente sofferto la campagna d’odio che la 17enne aveva scatenato su di lui, definendolo un “pedofilo”. Di cosa si celi dietro alla sua vicenda e a vicende simili ha parlato nella rubrica “Psicologia in cronaca” la dottoressa Alexia Di Filippo. Di seguito il link all’articolo: Stupro di gruppo e suicidio: “Vi spiego le logiche del branco”.