Chi ha ucciso Enrico Mattei? Deceduto a Bascapè, nel Pavese, in un incidente aereo il 27 ottobre del 1962, il fondatore di Eni è stato sicuramente uno dei personaggi più rilevanti nella storia del nostro Paese (e non solo). Attorno alla sua morte ancora oggi aleggia un alone di mistero. Ma cosa si nasconde dietro al giallo della tragedia aerea? È stato veramente un incidente? Oppure parliamo di un sabotaggio o di un attentato? E da parte di chi?

Chi ha ucciso Enrico Mattei?

Nato ad Acqualagna nel 1906, figlio di un brigadiere dei carabinieri, egli fondò da giovane una piccola azienda chimica. Durante la seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza diventando presto una figura di spicco. Nel 1945 venne nominato commissario liquidatore dell’Agip. Nel 1953 riorganizzò l’azienda e fondò l’Ente Nazionale Idrocarburi, l’Eni.

Sotto la sua guida, la società divenne una nazionale del petrolio protagonista del miracolo economico italiano. L’imprenditore ebbe una carriera anche tra le fila della Democrazia Cristiana. Le imprese da lui compiute furono davvero molte e importanti.

Poi, improvvisamente, il 27 ottobre 1962 perse la vita in un incidente aereo, poco prima di atterrare all’aeroporto di Linate. A proposito di questo avvenimento i dubbi sono tantissimi. Chi ha ucciso Enrico Mattei? Questa è una domanda che si pongono in molti.

Le indagini dietro a tale mistero durarono anni e ancora oggi non è stata fatta completamente chiarezza. Gli inquirenti dovettero fare i conti con numerosi depistaggi, voci contrastanti e problemi. L’imprenditore stava viaggiando sul suo aereo personale quando ci fu una tragedia e tutti coloro che erano a bordo del mezzo persero la vita.

Enrico Mattei è morto violentemente quella sera quando il Morane-Saulnier MS.760 Paris I-SNAP stava per atterrare all’aeroporto milanese dopo essere partito da Catania. Nell’incidente, avvenuto nelle campagne Pavesi, morirono il pilota e un giornalista americano che si trovava con lui, incaricato di scrivere un articolo sul fondatore di Eni.

Oggi l’imprenditore è sepolto a Matelica, nelle Marche, dove risiede parte della sua famiglia. Subito dopo la sua improvvisa scomparsa nel mondo giudiziario venne aperta un’inchiesta che si concluse il 31 marzo del 1966, con una dichiarazione da parte del giudice secondo il quale “non sussistevano fatti relativi a reati”. In pochi ci credettero. Scoppiò allora il “caso Mattei”.

Enrico Mattei morte

In molti continuarono a parlare della natura dolosa dell’evento, la quale si poteva dedurre sia dal modo in cui vennero trovati i rottami sul terreno, sia dalle numerose testimonianze degli abitanti Pavesi che avevano sentito e visto l’aereo personale di Enrico Mattei precipitare.

In una relazione, la Commissione ministeriale dichiaro come probabili cause un’avaria tecnica o un errore del pilota. Nel 1966 invece il Pm aggiunse l’ipotesi di un eccessivo affaticamento fisico del pilota. Si parlò addirittura di un possibile gesto volontario legato a una delusione amorosa.

Le indagini sulla morte di Enrico Mattei riaprirono poi nel 1994, a seguito di importanti rivelazioni rilasciate da diversi collaboratori di giustizia. Alcuni uomini, tra cui Tommaso Buscetta, sostennero che il fondatore di Eni era stato ucciso dalla mafia siciliana, sotto pressione di alcune spinte americane.

Nel marzo 2003 il Pm Vincenzo Calia dimostrò che il velivolo di Mattei esplose per la presenza di una carica esplosiva piazzata da soggetti ignoti dietro al cruscotto, quando l’aereo era ancora parcheggiato nell’aeroporto di Catania. Si parlò dunque concretamente di un attentato. Ipotesi che gli italiani ormai avevano preso in considerazione da tempo, anche se altri giudici non la pensavano così.

Oggi sono in tantissimi a credere che dietro al disastro aereo in realtà non ci sia un incidente, ma un vero e proprio omicidio. Enrico Mattei era diventato uno degli uomini più forti e più potenti in Italia e nel mondo. E questo sicuramente poteva aver “infastidito” qualcuno. La moglie Greta lo ha ricordato più volte dopo decesso del marito.

Tuttavia non possiamo dire con certezza chi si nasconde dietro alla morte del fondatore di Eni. C’è chi sostiene sia stata la mafia. Chi gli americani, chi i francesi. Negli anni si è parlato anche di possibili persone vicine allo stesso imprenditore. Insomma, ancora oggi questo rimane uno dei più grandi misteri irrisolti della storia italiana. Dietro al delitto, gran parte dell’opinione pubblica sostiene che ci siano motivi politici ed economici.

Da segnalare però è anche che, di recente, sono emersi nuovi dettagli che sembrano riavvalorare la tesi dell’incidente e non dell’attentato.