Falcomatà, la cassazione ha annullato la condanna e sarà nuovamente sindaco di Reggio Calabria. A Roma è arrivata la sentenza ufficiale del processo Miramare.
Falcomatà, la cassazione annulla la condanna
Da poche ore è ufficiale la sentenza direttamente dal processo Miramare per Giuseppe Falcomatà che era stato condannato ad un anno per abuso d’ufficio: la Corte di Cassazione ha oggi annullato la sua condanna.
Questo significa che Giuseppe Falcomatà sarà ancora una volta sindaco della città metropolitana e del comune di Reggio Calabria.
La camera di consiglio della Suprema Corte ha ragionato e preso in considerazione l’esposizione degli avvocati Marco Panella e Giandomenico Caiazza che, nel corso della mattina, avevano espressamente richiesto di ritirare la decisione che era stata ufficializzata lo scorso anno, precisamente proprio nel mese di novembre 2022, dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria.
Gli altri imputati del processo in questione erano stati condannati a sei mesi (Giovanna Antonia Acquaviva, Maria Luisa Spanò, Paolo Zagarella, Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti).
Anche per loro la sentenza sarebbe stata annullata, come nel caso di Giuseppe Falcomatà. In particolare, Giovanni Muraca, ex assessore, entrerebbe al Consiglio Comunale, da dove era stato sospeso, dopo la condanna in appello.
La vicenda giudiziaria
La vicenda giudiziaria aveva avuto i suoi inizi da un’inchiesta riguardante le irregolarità nelle procedure d’affidamento del Grand Hotel Miramare, da cui il caso prende il suo nome: nel 2015, infatti, l’ex albergo di proprietà del comune era stato affidato all’associazione “il sottoscala” senza alcun bando pubblico.
Al centro, i nomi di Paolo Zagarella e Giuseppe Falcomatà: l’imprenditore Zagarella, cui l’associazione “il sottoscala” era riconducibile, avrebbe concesso gratuitamente a Giuseppe Falcomatà di utilizzare l’immobile per la sua segreteria elettorale durante le elezioni amministrative del 2014. Gli imputati, dopo aver lasciato il Miramare all’associazione di Zagarella, avevano revocato l’affidamento.
Stamattina, il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione Roberto Aniello ha chiesto l’annullamento della sentenza, spiegando che il fatto andava riqualificato in modo differente e ha avanzato dei dubbi sullo svolgimento della vicenda.
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