Sul superbonus del 2024, arriva la conferma: lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta saranno possibili anche dal 1° gennaio prossimo. E’ quanto emerso nella giornata del 24 ottobre nella Commissione Finanze della Camera nel Question time al quale ha risposto il ministero dell’Economia e delle Finanze. A determinate condizioni, le due opzioni saranno ancora possibili nel prossimo anno, anche se la percentuale di beneficio fiscale del superbonus, per i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione possibili, scenderà ulteriormente al 70 per cento.
L’interrogazione è stata portata avanti da Emiliano Fenu, esponente del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto un chiarimento sull’affermazione, poi risultata sbagliata, del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sulla fine della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura per gli interventi eseguiti a decorrere dal 1° gennaio 2024.
La risposta affermativa del ministero dell’Economia prevede determinati requisiti, tra i quali quello dell’integrazione della scadenza con l’entrata in vigore del decreto 11 del 17 febbraio 2023, provvedimento che, di fatto, ha ammesso alla cessione dei crediti d’imposta e allo sconto in fattura solo i lavori iniziati prima di questa data.
Superbonus, si può fare sconto in fattura e cessione crediti dal 1° gennaio 2024?
Arriva la conferma che lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta sul superbonus saranno possibili anche nel prossimo anno, a partire dal 1° gennaio. Ma la possibilità di avvalersi di una delle due opzioni di agevolazione fiscale sarà riservata solo ai committenti che abbiano aperto la certificazione asseverata di inizio dei lavori (Cila) entro il 16 febbraio 2023, prima dell’entrata in vigore del decreto 11 che ha bloccato sconto in fattura e cessione dei crediti per documenti presentati successivamente.
Per effetto della risposta del ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi, si fanno strada le eccezioni che hanno consentito ai committenti dei lavori in superbonus di poter agevolare i costi sostenuti con una delle due opzioni.
Superbonus cessione sconto 2024, ecco chi può ricorrere ancora a una delle due opzioni
Non si tratta dell’unica eccezione nell’utilizzo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura del prossimo anno sul superbonus. Anche per i lavori iniziati in data successiva al 31 dicembre 2023 sugli edifici danneggiati dai terremoti e dalle alluvioni nella regione Marche, si potranno utilizzare le due opzioni. Inoltre, anche i lavori effettuati dagli enti delle case popolari (Iacp), dalle Onlus e dalle cooperative per le abitazioni, potranno essere agevolati con sconto in fattura e cessione dei crediti purché sia stata adottata la Cila entro il 16 febbraio 2023.
Tuttavia, la percentuale di agevolazione delle spese per i lavori in superbonus scenderà dal 90% del 2023 (o dal bonus 110% laddove possibile), al 70% del 2024. Infine, per l’ultimo anno di utilizzo del superbonus, il 2025, l’aliquota scenderà ulteriormente al 65%.
Bonus edilizi, aumenta la ritenuta dei bonifici parlanti dall’8 all’11%
Per una parziale buona notizia in arrivo, ve n’è una cattiva. Sul superbonus, la ritenuta collegata ai bonifici parlanti – richiesti per poter ottenere il bonus o il superbonus – sale dall’8 all’11 per cento. Una stangata che toglie ulteriore liquidità al comparto dell’edilizia, già segnato dalle recenti chiusure in tema di bonus e agevolazioni varie e dal cambio della normativa.
Gli istituti bancari e Poste Italiane trattengono la ritenuta a titolo di acconto sull’imposta sui redditi. La trattenuta avviene al momento dell’accredito dei bonifici disposti dai committenti dei lavori alle imprese fornitrici per beneficiare dei bonus stessi.
Per le imprese non si tratta di un maggior carico di imposte, ma di riduzione della liquidità dal momento che dovranno procedere ad anticiparne l’importo di svariati mesi. La stretta riguarda sia i bonifici del superbonus che quelli degli altri bonus edilizi, tra i quali anche eco bonus e bonus casa.