Per le pensioni del 2024 sarà più difficile l’uscita anticipata. La stretta coinvolgerà sia l’età che i contributi occorrenti, in base alle nuove disposizioni incluse nella bozza della legge di Bilancio 2024. Strette e novità coinvolgono più misure di pensionamento. Innanzitutto perché riprenderà a crescere il meccanismo di crescita dei contributi fatto proprio dalla riforma Fornero con due anni di anticipo per la pensione anticipata di soli contributi.

Poi, in secondo luogo, perché la nuova quota 104, che andrà a sostituire la quota 103 da dismettere il 31 dicembre prossimo, fisserà finestre di uscita di un periodo doppio rispetto a quelle della precedente misura. E, per i lavoratori del sistema contributivo puro, aumenterà l’indice che moltiplica la pensione e fissa il tetto minimo per poter uscire: servirà una pensione di almeno 3,3 volte il trattamento sociale, oltre all’età e ai contributi.

Pensioni 2024, più difficile l’uscita anticipata: ecco quali sono le strette su età e contributi

Sarà una stretta a 360 gradi quella imposta dal governo di Giorgia Meloni alle pensioni anticipate nella legge di Bilancio 2024. Innanzitutto perché torneranno a crescere i versamenti richiesti per la pensione anticipata di soli contributi. Il relativo modello di crescita dei contributi, fatto proprio dalla riforma Fornero, era stato bloccato dal decreto 4 del 2019, lo stesso provvedimento che aveva introdotto la quota 100 circa cinque anni fa dal governo guidato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.

In base al decreto, i 42 anni e dieci mesi di contributi richiesti agli uomini per andare in pensione anticipata e i 41 anni e dieci mesi richiesti alle donne sarebbero rimasti invariati fino al 31 dicembre 2026.

Il governo di Giorgia Meloni, nella legge di Bilancio 2024, ha fissato un solo altro anno di stop alla crescita dei contributi. Dal 1° gennaio 2025 si tornerà agli incrementi dei requisiti contributivi con una velocità di aggiornamento più elevata rispetto a quella della prima parte della riforma Fornero (ogni due anni, anziché ogni tre). Il nuovo aggiornamento era previsto non prima del 1° gennaio 2027.

Pensioni 2024, uscita anticipata più difficile per chi sceglie quota 104

Aggravamenti dei requisiti di pensione anticipata sono previsti anche per la nuova quota 104 che prenderà il posto dell’attuale quota 103. Oltre ad aumentare il requisito anagrafico portando l’età minima a 63 anni rispetto ai 62 anni attuali (e 41 anni di contributi), la nuova quota fisserà finestre di uscita più alte rispetto a quelle fissate dalla 103. Infatti, per i lavoratori del settore privato, tra l’uscita dal lavoro e l’effettiva decorrenza della pensione dovranno passare sei mesi, per i lavoratori del pubblico nove mesi.

Inoltre, per chi agganci la quota 104 l’esecutivo introdurrà delle penalizzazioni che potranno essere adottate andando a incidere sui coefficienti di trasformazione, ovvero sugli indici che moltiplicano i contributi per aver come risultato la pensione spettante. Più è bassa l’età di uscita, più questi indici sono inferiori. Tagli alla futura pensione potranno essere adottati anche in merito alla quota dei contributi che rientrino ancora nel sistema previdenziale misto, ovvero per la quasi totalità della platea dei lavoratori che possono agganciare la nuova quota 104.

Stretta pensione lavoratori pubblico impiego del sistema contributivo: ecco perché

Proprio sui versamenti, la quota dei contributi calcolata con il sistema misto porterà ulteriori penalizzazione per i dipendenti del pubblico impiego. Per chi abbia fino a 15 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 1992, è prevista un taglio della quota retributiva del calcolo della futura pensione.

Il governo ripropone il “bonus Maroni“, ovvero l’incentivo sui contributi a proprio carico per rimanere sul lavoro nonostante l’aver raggiunto l’età della pensione. Ma, anche in questo caso, si attendono novità, soprattutto per l’integrazione di questa misura con l’attuale taglio del cuneo contributivo, confermato per tutto il 2024 a sostegno delle buste paga di 14 milioni di lavoratori alle dipendenze.