Anche Chiara Vigliucci della Ternana women è intervenuta a Tag24. Abbiamo avuto il piacere di accoglierla e di scambiarci così come di dice in gergo “due chiacchiere”.
Classe 2001, nata a Cassino e con tanta voglia di vincere addosso, da quando è arrivata in forza alle fere ha messo già la sua impronta.
Centrocampista duttile, mancina di piede, sa padroneggiare la fascia come poche in cadetteria, ma anche al centro gioca e fa girare la sua squadra come un orologio, segna anche se non è un bomber di razza, in questo inizio entusiasmante per la Ternana women ha già realizzato 3 gol.
Chiara Vigliucci della Ternana women a Tag24
Chiara Vigliucci protagonista di due scudetti della Primavera della Roma femminile ha avuto anche l’opportunità di fare esperienza in serie A solo per una mezza stagione con la maglia della Lazio.
Oggi al secondo anno in maglia rossoverde è sicuramente una giocatrice più matura nonostante i suoi 22 anni. Basta osservarla correre col pallone tra i piedi per capire quanto sia cresciuta rispetto al recente passato.
I mezzi tecnici li possiede tutti per continuare a fare bene e di più di quello che sta facendo ora. Non si deve limitare ad attendere quel processo naturale di crescita calcistica che la renderà migliore un giorno, è necessario che ella stessa ci metta ancora più volontà per accelerarlo affinché anche in serie A magari e ce lo auguriamo con la maglia delle fere riesca sin da subito a fare la differenza. Lei ne ha bisogno, il calcio italiano anche ma soprattutto la Ternana di mister Fabio Melillo.
Anche Chiara come le sue colleghe è stata gentile e ci ha concesso un intervista, ha parlato così ai nostri microfoni.
Gli inizi
D: Mi racconti i tuoi inizi? La Tua prima volta con un pallone?
R: “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 7 anni nella squadra della mia città.
Tutto è iniziato con dei miei compagni di classe che al momento della ricreazione andavamo fuori al campetto di scuola a giocare, quindi da lì poi è nata questa passione”.
I pregiudizi
D: Come calciatrice ti senti stimata appieno? Pensi che ci siano ancora dei retropensieri sul fatto che giochi a calcio da parte di qualche tuo conoscente?
R: “Nei miei confronti non hanno mai avuto dei pregiudizi, nemmeno quando ero piccola nonostante io fossi l’unica femmina della squadra. Quindi posso affermare che mi sento molto stimata come calciatrice”.
D: Quanto ti senti di dare se tu fossi interpellata non so dalla federazione alla causa del calcio femminile contro i pregiudizi che non nascondiamocelo purtroppo sono ancora tanti?
R: “Purtroppo i pregiudizi sul calcio femminile ci sono da sempre, e penso che la cosa migliore sia semplicemente continuare a fare ciò che ci piace senza dar conto a queste voci, perché la nostra ambizione è comunque quella di far diventare questo sport un lavoro, e possiamo far si che si concretizzi solo dimostrando con i fatti che ne siamo all’altezza”.
L’appoggio della famiglia
D: La tua famiglia come si è posta di fronte al fatto che hai scelto il calcio come sport da praticare?
R: “I miei genitori fin da subito hanno prima percepito la passione che nutrivo per il calcio e poi l’hanno accettato. Loro sono stati i primi ad incoraggiarmi e appoggiarmi in questa scelta“.
La Ternana, la serie A e l’obiettivo personale
D: La Ternana, dove pensi, possa arrivare quest’anno?
R: “Siamo un gruppo molto forte, siamo consapevoli della nostra forza e abbiamo tutti i mezzi per raggiungere il nostro obiettivo cioè quello di portare la Ternana in serie A“.
D: La serie A è un sogno o un traguardo alla portata?
R: “La serie A è un sogno, ho ancora molto da imparare e qui alla Ternana mi sento nel posto giusto per fare quel salto di qualità”.
D: Il tuo obiettivo personale è?
R: “A livello calcistico guardo poco al futuro e penso soltanto ad allenarmi giorno dopo giorno per migliorami. Ma un obiettivo è sicuramente fare un’esperienza all’estero, sarebbe molto stimolante”.