Pierdavide Carone torna in concerto a Roma con un live all’interno della Zoodischi Night, il primo evento della nascente ZooDischi, etichetta fondata da Davide Gobello, Valeria Leo, Pio Stefanini e Fabrizio Ludovici che cura a 360 gradi la musica di giovani artisti emergenti. Il tutto va in scena giovedì 26 ottobre 2023 presso l’Asino che Vola (via Antonio Coppi 12D) a partire dalle ore 21:00.
Pierdavide Carone
Proprio in occasione di questo live Tag24 ha contattato telefonicamente Pierdavide Carone per parlare del concerto e non solo. Il cantautore che si è fatto conoscere al pubblico del piccolo schermo grazie alla sua partecipazione ad Amici di Maria De Filippi nel 2009 in cui ha vinto il premio della Critica (a trionfare fu Emma Marrone) ha parlato della sua produzione artistica e dei suoi progetti futuri.
Stasera sarai a L’Asino che vola per la Zoodischi Night: come è nata la collaborazione con questa etichetta?
In realtà è Davide Cobello il mio chitarrista da 10 anni è uno dei fondatori dell’etichetta e mi ha chiesto di partecipare a questa grande festa e non potevo ovviamente mancare. Sicuramente farò un piccolo set, visto che ci saranno tanti artisti. Ci sarà spazio solo per le mie canzoni più rappresentative, ma anche una chicca, visto che tra gli ospiti figura anche Lorenzo Cantarini (ex Dear Jack che ora si chiamano Follya, ndr), quindi qualcosa con lui succederà su quel palco. Alla fine ci sarà anche un open mic, quindi da lì in poi vale tutto.
Sui social hai scritto in merito a questo live “Riparto da qui”. Come ti senti in merito a questa ripartenza?
Diciamo che è una ripartenza soft perché ho fatto un tour impegnativo questa estate, poi c’è sempre quella depressione da fine tournée che chiaramente ti porta alla vita più stabile, più statica. Avere la possibilità di fare una incursione come questa ti tiene in allenamento in attesa di ripartire con un tour vero e proprio.
Stai lavorando ad altri brani?
Io scrivo sempre, poi alcune cose si sono accumulate, visto che l’ultimo album risale a due anni e mezzo fa. Scrivo da solo e con altri, quindi sono pronto nella misura in cui dovesse arrivare il partner discografico giusto con cui approcciare un certo tipo di discorso. Ora sono contrattualmente libero, ho un nuovo manager e stiamo cercando quale possa essere la scelta discografica migliore.
Con chi stai scrivendo?
Mi vedo spesso con Alessandro Presti (ex Dear Jack, ora Follya, ndr), con un po’ di crew che stiamo creando e che presto spero di svelare. Sicuramente c’è Dr. Cream Ruben, ogni tanto vedo anche Federica Camba (autrice per Laura Pausini, Luca Carboni, Alessandra Amoroso, Emma, Nek, Marco Masini, Max Gazzè, Annalisa, Gianni Morandi, Umberto Tozzi, Anna Tatangelo, Marco Carta, Valerio Scanu e Elodie, ndr) che mi riporta nel mio ambiente più congeniale, mentre magari con Ruben ci divertiamo a fare cose che non sono vicinissime con il mio mondo. Questi sono alcuni nomi, poi ci sono anche Federico Baroni (ex Amici, ndr), Gabriella Martinelli (a Sanremo Giovani nel 2020, ndr). Ci sono diversi incontri. Poi non so se queste cose saranno per me, per loro, per terzi artisti. Siamo nella fase gioco e sperimentazione al momento.
Allora per chi ti piacerebbe scrivere?
Mi piacerebbe fare due cose lontane dal mio mondo: il primo è il mondo di interpreti femminili, visto che adesso ce ne sono molte al top come Annalisa, Elodie, Emma. Ce ne sono tante. Poi vorrei cimentarmi con il mondo urban, trap, quindi fondermi con Achille Lauro o Madame. Mi vengono in mente cose che possono portarmi fuori dalla mia comfort zone abituale. Sono anche in una fase in cui posso permettermi di sperimentare.
Recentemente hai fatto un incontro con i tuoi fan: com’è il rapporto con loro?
Molto bello e schietto. I fan non sempre riescono a capire delle dinamiche di questo mondo fatto di sacrifici, momenti faticosi, cose che non si incastrano come vorresti, tempi più lunghi. Oltre a fare delle performance vocali anche di brani che non faccio mai ai concerti, ma che piacciono ai ragazzi del fanclub, c’è stata la possibilità di rispondere a domande in cui loro non si sono risparmiati ed io non mi sono sottratto.
Pierdavide Carone, da Amici ad oggi
Ho visto che su Instagram ci sono alcuni video della tua esperienza ad Amici: ti piace quindi riguardare quelle immagini?
Quella è una cosa che sta a metà perché non sono abituato a vivere nella nostalgia. Se dovesse venire in mente a me non lo farei, ma c’è questa pagina tributo ad Amici che ogni tanto mi chiede la co-organizzazione dei video. Ci vuole la buona educazione anche nei social, perciò mi sembrava scortese rifiutarla. Accetto questi video e alla fine sembrano dei post miei, ma non sono mie idee. Però vedo che sotto quei video ci sono dei bei commenti, vuol dire che ai miei fan piace rivedere quei momenti lì, quindi perché privarli? Sono proiettato in avanti, ma è giusto dare dei cenni storici che al pubblico possono ricordare dei momenti belli della loro vita.
Anche perché negare la condivisione del post, sembrerebbe come rinnegare Amici e tu invece non l’hai mai fatto…
Quando Maria mi ha chiamato due anni e mezzo fa per parlare con i ragazzi, sono andato volentieri. Era l’anno di Sangiovanni e Aka7even per intenderci. Cantai anche Buonanotte che era appena uscito e fu un bel momento. Non mi viene di essere troppo autocelebrativo con il passato, ma non solo con Amici, in generale. Sono abbastanza giovane per considerare che le cose migliori le debba ancora fare, invece di averle già fatte.
Stai guardando l’ultima edizione di Amici?
A dispetto di quello che può sembrare pubblicamente, ho una vita molto incasinata. Negli ultimi anni ho iniziato a fare docenze perché mi piace tramandare, proiettare le esperienze fatte e le conoscenze acquisite negli anni. Poi ci sono le sessioni di scrittura, i concerti e così quando sono a casa libero non guardo programmi legati alla musica, ma le serie Marvel.
Che consiglio daresti a chi sta facendo Amici in questo periodo e in generale ai ragazzi che si vogliono avvicinare al mondo della musica?
In realtà è lo stesso per entrambi: bisognerebbe ritornare ad essere più coraggiosi e sinceri perché oggi è tutto esasperato, inflazionato. Qualcuno ha funzionato perché ha fatto delle cose in un determinato modo e allora tutti usano lo stesso slang, il mondo di usare l’autotune, di arrangiare i brani. Mi sembra tutto molto appiattito, ma allo stesso tempo non credo che tutti siamo la stessa persona. Si tratta di un modo di cavalcare l’onda modaiola per cercare il successo più velocemente possibile. A volte paga questa cosa, ma non a lungo termine. Ognuno deve riappropriarsi della propria verità ed identità. In un mondo meno libero, la musica deve essere libera.
Domanda d’obbligo: tenterai il Festival di Sanremo?
Sinceramente non lo so e non so se avrò il tempo di farlo. Poi per proporsi è meglio avere una etichetta alle spalle. Così come sto adesso potrebbe non arrivare nemmeno il brano sul tavolo. La scelta discografica è importante e non voglio sia dettata dalla fretta di presentare un brano per Sanremo. Se non sarà quest’anno, sarà l’anno prossimo.
Dopo il live di stasera, dove ti vedremo?
Ora è tutto molto estemporaneo perché non avendo uscite discografiche imminenti, navigo a vista. A me piace sempre suonare anche se non ho qualcosa di nuovo. Il calendario ora è aperto, quindi se qualcuno mi contatta anche su Instagram o chiama il mio manager si può organizzare un concerto una settimana per l’altra. Sto lavorando molto con questo spirito.