Cos’è la cometa del Diavolo? Si tratta del corpo celeste 12P/Pons-Brooks, ribattezzato cometa del Diavolo proprio per la sua forma a corna. Dalle dimensioni superiori a quelle del Monte Everest, arriverà relativamente vicino al nostro Pianeta. Ecco quando vederla.

Cos’è la cometa del Diavolo: caratteristiche fisiche e orbitali

La cometa 12P/Pons-Brooks è nota agli astrologi fin dal XIV secolo. La dicitura ricorda la sua formale scoperta formulata nel 1812 da parte dell’astronomo francese Jean-Louis Pons, seguita da una seconda individuazione accidentale avvenuta nel 1883 da parte del collega inglese William Robert Brooks.

Questa cometa è classificata come a corto periodo, poiché riesce a compiere un’orbita completa intorno al Sole in poco meno di 71 anni. Con la stessa frequenza infatti è visibile anche dal nostro pianeta: l’ultimo avvistamento risale infatti al 1954.

Grazie all’elaborazione del 2020 dei dati acquisiti dal telescopio Lowell, il nucleo della cometa del Diavolo avrebbe un raggio di circa 17 km. Il valore è però affetto da notevoli incertezze, legate anche alla natura incoerente composta di polveri e gas. Se il dato fosse confermato, la cometa avrebbe le dimensioni 4 volte maggiori del Monte Everest.

Perché si chiama così

Questo corpo celeste ha una struttura simile a tutte le comete. Il nucleo composto da rocce e gas congelati sublima se investito da una sufficiente quantità di raggi solari. In pratica una parte della cometa passa dallo stato solito a quello gassoso. Proprio queste vaporizzazioni generano una chioma.

Ovviamente tanto “vicina” la cometa passa attorno al Sole, tanto più sarà marcato questo effetto che determina l’estensione della chioma. La radiazione dei raggi solari crea anche un’azione di pressione sui gas creando la tipica scia, detta volgarmente coda.

Siccome la sublimazione dei gas non è uniforme, anche per la natura disomogenea degli stessi, la forma della chioma e della scia non sono regolari.

Nelle comete di tipo criovulcaniche, come la 12P/Pons-Brooks, la sublimazione degli agglomerati di ghiacci e altre sostanze in superficie possono sviluppare esplosioni asimmetriche. 

Nel corso dell’estate del 2023 è stato osservato proprio questo tipo di anomale esplosioni di gas. La sublimazione istantanea di 10 miliardi di chilogrammi di ghiaccio ha modificato la chioma in una forma simile ad un ferro di cavallo o a delle corna da diavolo. Da qui il soprannome.

Quando sarà visibile?

La cometa del Diavolo sarà visibile ad occhio nudo durante la prossima primavera. In particolare arriverà nel punto più vicino alla Terra il 2 giugno 2024. Sarà tuttavia a 232 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Una distanza superiore a quella relativa tra la Terra e il Sole.

Durante il suo passaggio la cometa del Diavolo avrà una magnitudine di 4,5, ovvero sarà 400 volte più luminosa di quanto osservato nel Luglio di quest’anno durante le già citate esplosioni di ghiaccio sulla sua superficie

La previsione sulla luminosità di una cometa nel suo punto di perielio è però legata a notevoli fattori e pertanto potrebbe contenere imprecisioni. Infatti la magnitudine è funzione della reale composizione del nucleo e del numero di orbite già effettuate intorno al Sole. Gli astrologi non conoscono con esattezza la natura dei gas intrappolati in forma ghiacciata sulla cometa né la quantità di essi già sublimata nei precedenti passaggi vicino al Sole.

Nonostante si tratti di una stima, il dato sulla luminosità porterà questo corpo celeste ad essere con certezza facilmente visibile anche a occhio nudo.

Non solo. L’8 Aprile 2024 avverrà anche una eclissi solare, purtroppo non visibile dall’Italia. Sfruttando l’oscurità causata da questo evento astronomico, il passaggio della cometa sarà ulteriormente esaltato.

La cometa del Diavolo inoltre attraverserà il piano orbitale terrestre ma non intersecherà la nostra traiettoria. Tecnicamente quindi è corretto dire che la cometa si stia dirigendo verso di noi ma non esiste alcun pericolo di collisione. Anche il termine avvicinamento è appunto da riferirsi alle enormi distanze tra corpi celesti.