“L’inter ha perso Lukaku però ha trovato delle soluzioni diverse in attacco con un Thuram che indubbiamente ha un gran fisico e può solo crescere”. Queste le parole di Ernesto Paolillo, ex amministratore delegato dell’Inter, durante l’intervista nella trasmissione “Cose di Calcio” su Cusano Italia Tv. Con Debora Carletti e Flavio Maria Tassotti, Paolillo ha parlato della prestazione dell’Inter in coppa contro il Salisburgo soffermandosi anche sul cammino delle altre italiane tra coppe e campionato.
Paolillo, ex AD Inter: “Inzaghi ha sbagliato nella gestione Lukaku. Capisco la scelta di andare via”
Nella trasmissione ‘Cose di Calcio’ su Cusano Italia Tv è intervenuto Ernesto Paolillo, ex AD dell’Inter, che ha detto la sua sul Campionato nerazzurro e sulle sue attuali competitors.
“Sono abbastanza ottimista – ha continuato l’ex amministratore dell’Inter – il campionato non è così facile come sembra, non dimentichiamo che la Juventus ha anche il vantaggio di non giocare le coppe, il che vuol dire tanto e alla lunga nel campionato questo si sente. L’Inter ha tanti cambi validi e sono ottimista, se non altro sarà competitiva”.
Alla domanda su chi teme di più tra Milan e Juventus, Paolillo ha dichiarato: “Non scarterei il Milan perché, aldilà dell’ingenuità commessa nella partita con la Juventus e aldilà di un inizio di campionato un po’ stentato, è comunque una buona squadra. Devo dire che le squadre che si equivalgono sono 4 o 5. Il Napoli ha cominciato anche lui malino però può darsi che ingrani”.
E sul mercato invernale che dovrebbe operare l’Inter, “Qualche giocatore mi preoccupa. Avete visto Mkhitaryan, l’età indubbiamente di alcuni giocatori pesa però la squadra è ben equilibrata. Ecco, forse in attacco una punta un po’ più forte di ricambio ci vorrebbe”.
Inter-Roma, Mourinho e Lukaku tornano a San Siro
L’intervista è poi proseguita su due ex dell’Inter che suscitano sentimenti ben diversi ne cuore dei neroazzurri: José Mourinho da una parte e Romelu Lukaku dall’altra.
“Ho conosciuto il Mourinho dei tempi d’oro. Onestamente questa Roma non è che sia fortissima, è migliorata rispetto allo scorso anno, però ha dei giocatori fragili come avete visto. Gli infortuni sono tanti e Mourinho paga la conseguenza di questi infortuni. Ancora una volta verrà a San Siro da squalificato, mi dispiace non possa vedere e gestire la partita dalla panchina. Mourinho è un forte allenatore – ha continuato Paolillo – con le sue decisioni può cambiare il corso di una partita. Sapendo che non è in panchina, questo comunque è un vantaggio per l’Inter”.
Su Lukaku: ”Sono fra quelli che ancora adesso sono convinti che l’Inter con lui abbia sbagliato totalmente. Ha sbagliato nella gestione dei giocatori, ha disilluso e deluso il giocatore non schierandolo come doveva nella finale. Sono certo che abbiamo rinunciato a giocare la finale per troppa paura e non rischiando Lukaku al posto di Džeko.
Lukaku meritava di giocare dall’inizio quando tutta la squadra era fresca e non entrare nel momento in cui è invece entrato perché le ali erano totalmente spompate e quindi non potevano dargli supporto. Il belga quest’anno aveva bisogno, per stare all’Inter, di garanzie, di essere considerato la punta numero uno – ha precisato Paolillo . Queste garanzie non gliele hanno date e quindi è chiaro che ognuno fa le proprie scelte, per questo lo comprendo”.
Paolillo su Inzaghi: “Ho ancora tante perplessità”
Sull’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, Paolillo ha poi detto:
“Sarò onesto, sono convinto che due anni fa abbiamo buttato via uno scudetto per dei cambi folli fatti nel derby proprio da Inzaghi e quello scudetto è stato buttato via. Abbiamo poi rinunciato a giocare la Champions per paura, per il timore di fare una figuraccia contro il Manchester e si è giocata una partita piuttosto contenuta con la paura di vincere, quando invece ad avere più paura di vincere era proprio il Manchester.
Ho delle perplessità – ha spiegato -, la gestione di Lukaku è stata pessima, Inzaghi lo considero un buon allenatore ma gli manca ancora il passaggio per diventare un grande allenatore. L’Inter sta giocando bene però c’è una tecnica anche nei cambi. Un difensore per un difensore, un attaccante per un attaccante, un centrocampista per un centrocampista. Questo è molto didattico e, a volte, per salvare il risultato di una partita conviene anche togliere un attaccante per mettere un centrocampista o un difensore”.
Inserimento dei giovani in prima squadra nerazzurra
Si è poi parlato di giovani e su come l’Inter si stia muovendo a tal proposito.
“Un grosso dispiacere che ho è che il settore giovanile dell’Inter non viene sfruttato come dovrebbe, e per questo i giocatori non vengono lanciati. Negli ultimi tempi consideravo il settore giovanile come la base economica della società: il lancio di Santon, non dimentichiamo come è stato lanciato da Mourinho addirittura in una partita di Champions contro Ronaldo; il lancio di Balotelli e altri, insomma, questo portava ricchezza alla squadra, portava un aumento del valore patrimoniale.
Da allora sono stati solo venduti i giovani prima che si esprimessero, non si sono sfruttati e non si è tentato di lanciarli. Però l’Inter ne ha sfornati tanti altri – ha sottolineato l’ex amministratore dell’Inter – non dimentichiamo i fratelli Esposito e altri, non dimentichiamo il figlio di Stanković che è un ottimo portiere e non viene utilizzato neanche come terzo portiere, questo è un grosso peccato. Se vai sull’usato sicuro hai dei vantaggi, ma non dal punto di vista patrimoniale”.