Dal 2 ottobre è iniziato in Italia il richiamo per la somministrazione del vaccino antinfluenzale, per la stagione 2023 – 2024.

Come ogni anno, una parte dei genitori italiani ha deciso di non far somministrare il vaccino ai propri figli, a causa delle fake news diffuse sui social media. I casi di disinformazione sono all’ordine del giorno. Per avere un’idea più chiara sulla situazione della campagna vaccinale dei bambini abbiamo intervistato il professor Giuseppe Mele (Presidente SIMPE – Società Italiana Medici Pediatri).

Vaccino influenzale bambini, intervista a Giuseppe Mele (Pres. SIMPE)

Lo scetticismo dei genitori

D. Al momento in Italia ci sono ritrosie da parte dei genitori rispetto alle vaccinazioni dei bambini contro l’influenza, lei ci conferma questo dato?

R. Sì, succede ogni anno, è sempre la stessa storia: “Credere o non credere nei vaccini e nella validità degli stessi”. Il Covid ci ha insegnato che adesso non ci sono più resistenze come una volta, ma c’è sempre bisogno di informare e dare garanzie in merito all’atto vaccinale.

D. Prima del Covid c’era già questo scetticismo/complottismo?

R. Il complottismo c’è sempre stato, perché puntualmente agenzie e media hanno riportato più gli effetti negativi che gli effetti positivi del vaccino. È chiaro che una madre che deve prendere una decisione in merito al vaccino dice: “mio figlio sta bene, perché devo andare a rischiare la sua salute dopo aver ascoltato le notizie dei media?”. Il vaccino è sempre un atto di coraggio, ma è importantissimo che ci siano informative giuste sui vaccini e tutte le malattie prevenibili.

Il ruolo dei social media

D. Diciamo che al momento alcune persone preferiscono più informarsi sui social che fidarsi di un vero e proprio parere medico, conferma?

R. Sì, sono influenzati negativamente ma stiamo raggiungendo percentuali vaccinali abbastanza in linea con quelle dell’Organizzazione mondiale della sanità, lo sforzo comunque è aumentare l’atto vaccinale.

I paesi più virtuosi

D. Qual è secondo lei la nazione che ha capito di più il valore del vaccino e dei suoi benefici?

La Spagna è lievemente più avanti, è abbastanza in linea come anche la Francia, ma l’Italia ha raggiunto livelli buoni, la Sicilia e la Puglia sono molto più avanti rispetto ad altre regioni, anche del nord. E laddove il vaccino è obbligatorio e non facoltativo gli standard sono più alti, proprio perché i genitori all’estero non si pongono l’interrogativo se fare o non fare il vaccino, lo fanno e basta, e questo facilita un pochino le cose.

L’offerta vaccinale italiana è ampia e siamo molto soddisfatti come categoria medica, pediatrica, per quanto l’Italia riesca ad offrire gratuitamente il vaccino, in altre nazioni non succede, l’Italia è il Paese più inclusivo al mondo. Solo in Italia abbiamo la fortuna di avere il pediatra di famiglia che viene dato ad ogni bambino alla nascita. E per me, il vaccino è probabilmente una tra le più grandi invenzioni mai esistite, e che va a distruggere il meningococco, la difterite e tante altre malattie debellate grazie all’atto vaccinale. Il vaccino è un dono di Dio, è la scoperta più grande dopo l’acqua.