Quanti anni ha oggi Salvatore Parolisi? Dove è detenuto? Nel 2016 è stato condannato in via definitiva a 20 anni di carcere per aver ucciso la moglie Melania Rea, 29 anni, nel corso di una gita di famiglia a Teramo. Si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di essere stato incastrato.
Quanti anni ha oggi Salvatore Parolisi? Dove è detenuto?
Salvatore Parolisi ha 45 anni. Quando uccise la moglie Melania Rea in un boschetto del Teramano, facendo credere a tutti che fosse scomparsa nel nulla per depistare le indagini e allontanare da sé i sospetti degli inquirenti, ne aveva 33. Da 12 si trova in carcere ed è stato condannato a 20 anni per omicidio volontario aggravato.
Gli restano da scontare otto anni. Ma, grazie alla “buona condotta”, potrebbe anche uscire prima. Di recente aveva già ottenuto dei permessi premio, rilasciando ai giornalisti della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” la prima intervista pubblica da quando è recluso nella struttura penitenziaria di Bollate, in provincia di Milano.
Un’intervista per molti versi scioccante, nel corso della quale – oltre a parlare “male” della sua amante, Ludovica, la donna che frequentava al momento dell’omicidio – aveva ripercorso il matrimonio con Melania ed era tornato a dichiararsi innocente, sostenendo di essere stato “ingiustamente condannato”. Dichiarazioni che avevano spinto la famiglia della vittima a chiedere al magistrato di annullare i benefici che aveva ottenuto, come in effetti poi è successo.
Nonostante una sentenza in via definitiva – frutto di prove schiaccianti – non ha mai ammesso le proprie responsabilità nel delitto, affermando che se davvero fosse stato colpevole lo avrebbero condannato all’ergastolo. Il legale della famiglia Rea ha ricordato che se non lo fecero non è perché fosse innocente, ma perché quando fu processato non erano in vigore le stesse leggi che valgono oggi e, tra le altre cose, potè accedere al rito abbreviato, beneficiando di uno sconto di pena. Sulla sua colpevolezza non si hanno dubbi.
L’omicidio della moglie Melania Rea nel 2011
Secondo gli inquirenti Paroli avrebbe ucciso la moglie di 29 anni a coltellate perché rimasto inghiottito nell’imbuto di una doppia vita: da un po’ frequentava parallelamente un’altra donna, una sua allieva dell’accademia militare. All’epoca dei fatti era caporal maggiore dell’esercito. Aveva incontrato Ludovica in caserma ad Ascoli.
Nonostante di recente l’abbia definita solo “una scappatella”, dietro la loro relazione si celava molto di più. Quando Melania Rea fu trovata morta – e gli investigatori iniziarono ad indagare su cosa potesse esserle accaduto – scoprirono che da poco era venuta a conoscenza della storia extraconiugale del marito.
L’aveva perdonato, con la speranza che tornasse sui suoi passi, per il bene suo ma anche della figlia Vittoria, nata da appena 18 mesi. Lui aveva continuato imperterrito a tradirla – come ha affermato anche recentemente -, al punto che avrebbe dovuto incontrare i genitori dell’amante. Un passo importante, che evidentemente l’aveva messo di fronte a un bivio: andare avanti, lasciando la moglie, oppure rimangiarsi la parola data all’amante, tornando a dedicarsi alla sua famiglia.
Un movente, insomma. Quello che il 18 aprile del 2011 lo spinse a scagliarsi contro la donna che aveva amato. Il suo cadavere sarebbe stato trovato da un passante qualche giorno più tardi con delle svastiche intagliate sulle braccia e una siringa infilzata al cuore: tutti vani tentativi dell’uomo di indirizzare le indagini altrove. Tanti elementi, nel tempo, permisero di incastrarlo. In questo articolo ripercorravamo l’intera vicenda, da molti paragonata a quella, più recente, di Giulia Tramontano: Melania Rea, come e perché è stata uccisa dal marito Salvatore Parolisi? Il delitto a Teramo nel 2011.
Non è giusto che esca!!