Oggi 25 ottobre 2023 si celebra il World Pasta Day, una giornata dedicata ad un grande classico della cucina italiana. Per l’occasione, Margherita Mastromauro (Presidente del Gruppo Pastai di Unione Italiana Food) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “A.A.A. Stabilità Cercasi” condotta Livia Ventimiglia e Simone Lijoi su Radio Cusano Campus.

Dal 1998 ad oggi, la pasta è uno dei piatti più amati e secondo l’Unione Italiana Food ed IPO (International Pasta Organization) la produzione è di 17 milioni di tonnellate nel mondo. L’Italia è la prima produttrice con 3,6 milioni di tonnellate nel 2022.

World Pasta Day 2023, italiani maestri nel mondo

“Tanti paesi apprezzano la pasta ma non la sanno cucinare – afferma Margherita Mastromauro -. Poi gliela insegniamo grazie ai nostri italiani all’estero che aprono ottimi ristoranti, loro cominciano a capire la differenza. Da produttore dico che è un bene che la mangino, poi noi italiani siamo bravi anche a fargli capire come si deve consumare”.

Cottura della pasta: cosa vuol dire “al dente”?

Noi italiani siamo maestri anche per come cuociamo la pasta, tant’è vero che l’espressione “al dente” viene utilizzata anche all’estero per indicare un grado di cottura che lascia la pasta leggermente croccante.

Al dente – sottolinea Mastromauroè un termine internazionale ormai e la differenzia da tutta la pasta delle altre nazioni. La nostra pasta tiene bene la cottura, sappiamo miscelare la semola e il grano: tutti grandi segreti che i produttori conservano gelosamente. La nostra pasta è riconosciuta come la migliore al mondo e la cottura è un elemento cruciale.

L’indicazione della cottura è solo un consiglio, il tempo di cottura non è una cosa scientifica ma può variare, alcune paste impiegano anche più tempo per essere cotte, gli stranieri usano il timer, noi la assaggiamo“.

I vari tipi di pasta

Molteplici sono le tipologie di pasta presenti sul mercato, tra cui troviamo la pasta fresca all’uovo come tagliolini, tagliatelle o fettuccine o pasta fresca semplice: orecchiette, trofie e pappardelle.

“La pasta – racconta Mastromauro – è sempre la stessa: è fatta di semola e acqua. Poi a seconda dei periodi le cose cambiano, a chi piace di più la rigata, trafilata al bronzo c’è chi al contrario piace liscia, alcuni tipi sono caduti in disuso. Cambiano i gusti e tendenze ma la pasta è sempre la stessa con vari tempi di cottura, spessori, noi italiani siamo creativi”

La pasta a colazione e a merenda?

Secondo una statistica 8 italiani su 10 sono aperti a fare colazione e merenda con la pasta.

“I carboidrati e le proteine si possono prendere in altri modi, anche la pasta è utile, specialmente il sabato e la domenica. La pasta si presta ad ogni momento della giornata, però quell’energia dobbiamo consumarla, mettiamo la benzina e poi dobbiamo camminare. La dieta mediterranea funziona con un corretto stile di vita.
Fate le diete mediterranee con il giusto apporto di carboidrati, fate due passi ogni giorno e starete bene”

L’impatto ambientale della pasta

La pasta continua ad essere uno dei pochi alimenti ad avere una produzione green e sostenibile che permette di smaltire velocemente i pacchi, quasi tutti di origine biodegradabile.

La pasta è una produzione altamente sostenibile, è fatta di grano e acqua, non ha alcun impatto pericoloso per l’ambiente e si lavora su tutta la filiera per raggiungere i massimi livelli di sostenibilità, sia in Italia che in Europa, si fa col risparmio energetico, solare e con energia pulita. Molte azienda hanno già puntato a seguire il trend, utilizzando per il packaging carta riciclabile, carta certificata ECF e dimostrano di essere al fianco del consumatore attento alle questioni ambientali.