Vittorio Sgarbi risulta indagato e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano lo scarica pubblicamente in un’intervista dai toni molto duri nei confronti del suo sottosegretario.
Sgarbi indagato, la reazione del ministro alla Cultura Sangiuliano: “Non l’ho voluto io”
Non sembra proprio esserci pace per il governo. Dopo la ‘burrasca’ provocata dalla separazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal compagno Andrea Giambruno, con tanto di gossip su un collega di partito della premier come presunto amante, è ora il Ministero della Cultura a creare scompiglio nella maggioranza.
Come rivelato da ‘Il Fatto Quotidiano’, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi sarebbe indagato per aver incassato circa 300mila euro per la partecipazione a eventi culturali di vario genere. Questo sarebbe vietato dalla legge n. 215/2004 che, all’articolo 2, impone a chi ricopre cariche pubbliche di non svolgere “attività professionali in materie connesse alla carica di governo“.
Nonostante l’immediata replica di Sgarbi e del suo legale, per i quali nessun compenso è mai stato chiesto né da lui né dai suoi collaboratori, è arrivato il durissimo attacco del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il ministro si è definito “indignato” e ha subito chiarito di non sapere che il suo sottosegretario si facesse pagare per le attività cui prendeva parte, per poi affondare il suo colpo.
“Ho subito avvertito chi di dovere e segnalo di averlo fatto a Giorgia Meloni. Del resto si sa, non l’ho voluto io e anzi: cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro […] Non posso certo sapere tutto quello che combina Sgarbi. Lo vedo una volta ogni tre mesi anche perché, dico la verità, lo tengo a distanza della mia persona, voglio averci a che fare il meno possibile“.
Per cosa è indagato Vittorio Sgarbi?
Secondo quanto riportato dal quotidiano, dall’inizio del 2023 Sgarbi avrebbe percepito circa 214 mila euro di compensi per la partecipazione a 28 eventi. La somma restante – circa 41 mila euro – riguarderebbe altre cinque manifestazioni non ancora confermate.
Ma non è tutto. Sul sottosegretario pende, infatti, un’altra indagine attualmente in corso, portata avanti dalla procura di Roma e riguardante un’evasione fiscale per un totale di 715mila euro non corrisposti all’Agenzia delle Entrate.
A queste si devono, poi, aggiungere, altre situazioni poco chiare che lo vedono coinvolto, denunciate dal Fatto, e che mettono ancora più in discussione la sua posizione.
Come i bonifici da 4mila 500 euro che Sgarbi avrebbe ricevuto dalla pittrice Barbara Pratesi, dopo la selezione delle sue opere per una mostra alla Biennale di Venezia, da parte di una giuria di cui Sgarbi è membro.
O quelli di Domenico Antonio Pallavicino, presidente della Fondazione Pallavicino Onlus, alle prese con un problema legato alla costruzione di nuovi parcheggi. Dopo il video di denuncia con cui il sottosegretario attaccava i lavori in corso – senza specificare di essere anche direttore artistico della fondazione – Pallavicino gli avrebbe accreditato tre bonifici per un totale di 54mila euro.