Il panorama politico italiano è in continuo cambiamento, ma alcune tendenze rimangono consistenti. Uno dei principali strumenti utilizzati per tenere dito sul polso della nazione in termini politici è l’indagine condotta dai vari istituti di rilevazione che effettuano sondaggi politici. A ottobre, un sondggio molto interessante è quello eseguito dall’Istituto Demopolis. L’ultima rilevazione stimata dal suo Barometro e relativa proprio al mese di ottobre, offre spunti interessanti sulle dinamiche e le alleanze all’interno della politica italiana.
Sondaggi politici ottobre: la classifica dei partiti politici secondo Demopolis
Il sondaggio ha rivelato che Fratelli d’Italia continua a mantenere la sua posizione dominante nel panorama politico italiano con una percentuale del 29%, numero questo che è abbastanza identico a quello registrato dagli altri istituti. Di conseguenza, questa è la prova di una leadership solida e confermata.
Seguendo da vicino, il Partito Democratico si posiziona al secondo posto con il 20% delle preferenze. Per Demopolis, il PD ha quindi raggiunto la soglia psicologica dei 20 punti percentuali, ma il distacco con il vertice è fortemente ampio (-9%).
Il Movimento 5 Stelle segue in terza posizione con un solido 16,2%. Anche questa percentuale di consenso la ritroviamo spesso in altri sondaggi politici, come SWG o Tecnè.
Altri partiti come la Lega (9,8%), Forza Italia (6,5%), Azione (3,7%) e Sinistra e Verdi (3,4%) completano la lista. Tali preferenze sono confermate anche da altri sondaggi, che pongono i partiti più o meno sulla stessa soglia preferenziale.
Infine, è interessante notare che altri partiti minori non hanno superato la soglia del 3% nelle preferenze.
Sondaggi politici ottobre Demopolis: cosa è cambiato in 1 anno?
Secondo Pietro Vento, direttore di Demopolis, quando si confrontano questi dati con quelli delle precedenti elezioni, emergono alcuni cambiamenti significativi. Il partito di Giorgia Meloni ha visto un aumento del 3% nel corso dell’ultimo anno. Allo stesso tempo, il PD, il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno registrato una crescita di circa un punto percentuale. Tuttavia, Forza Italia ha subito una leggera perdita di oltre un punto e mezzo nel suo seguito, un dettaglio che potrebbe essere attribuito all’assenza della sua figura leader, Silvio Berlusconi.
Nota metodologica
L’indagine curata e condotta dall’Istituto Demopolis si basa su un campione nazionale di 2.000 persone, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Il direttore Pietro Vento ha sovrinteso personalmente al progetto con il supporto di esperti come Marco E. Tabacchi, Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
Considerazioni finali
Nonostante le fluttuazioni nel sostegno a vari partiti, Fratelli d’Italia ha mantenuto una base di consenso piuttosto stabile da mesi, rimanendo vicino al 30%. D’altro canto, il PD, guidato da Elly Schlein, ha visto una ripresa nei sondaggi all’inizio del 2022. Nonostante questo recupero, il PD rimane al secondo posto nelle preferenze e attualmente non sembra posizionato per aspirare al vertice delle classifiche elettorali.
Al tempo stesso, il Movimento 5 Stelle, che non nasconde l’ambizione di diventare il principale rappresentante dell’opposizione a FdI, non riesce a impensierire il PD, ma mantiene comunque un ampio distacco con il partito che segue, la Lega. Il partito guidato da Matteo Salvini veleggia sotto la soglia del 10%, ma resta comunque la seconda forza politica nella coalizione di governo, dato confermato da quasi tutti gli istituti, fatta qualche rara eccezione.
I numeri riportati da Demopolis sono comunque importanti anche in vista delle prossime elezioni europee e degli impegni elettorali del prossimo anno, tra cui alcune elezioni regionali che potrebbero rappresentare un ulteriore banco di prova delicato per il governo.
Come per gli altri sondaggi, anche da Demopolis non traspaiono grandi scossoni, né tantomeno movimenti che potrebbero far pensare a qualche repentino cambiamento d’idea. Il quadro però sembra essere chiaro e ben delineato, guardando la rosa dei partiti che si situano sopra la soglia del 3% nelle preferenze degli elettori.