Nell’ambito delle recenti modifiche normative, l’Agenzia delle Entrate sta implementando un nuovo sistema di interpelli a pagamento. Questa novità fa parte di una serie di interventi previsti dalla riforma fiscale con l’obiettivo di semplificare e migliorare il rapporto tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti.
Come cambiano gli Interpelli dell’Agenzia delle Entrate
Con la recente legge delega per la riforma fiscale, si profila una svolta significativa: la possibilità per i contribuenti di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate con richieste di chiarimenti diventerà a pagamento. Questo cambiamento intende regolamentare e limitare il numero di interpelli, che ha visto una crescita esponenziale dopo l’ultima riforma del 2015.
La nuova disposizione prevede che il pagamento degli interpelli contribuisca a finanziare la formazione professionale e la specializzazione del personale dell’Agenzia delle Entrate e delle altre agenzie fiscali.
Nuovi interpelli Agenzia delle Entrate: come si calcola il costo
Il costo dell’interpello sarà determinato da vari fattori, tra cui:
- La categoria del contribuente;
- Il volume d’affari o di ricavi del soggetto;
- La complessità e la rilevanza della questione presentata.
Il dettaglio delle modalità di pagamento e dell’importo esatto sarà definito da un successivo decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tempi di risposta e misure di controllo
Uno degli aspetti rilevanti della nuova normativa riguarda i tempi di risposta. L’Agenzia delle Entrate dovrà rispondere alle richieste di chiarimento entro 90 giorni, con alcune eccezioni previste. Se il termine finale coincide con un giorno festivo, la risposta verrà fornita il giorno lavorativo successivo. Le risposte fornite non saranno oggetto di contestazione.
Il termine dei 90 giorni sarà sospeso in due casi:
- Durante il mese di agosto
- Quando sono richiesti pareri da altre amministrazioni.
Se non si riceve risposta nei tempi previsti, si assumerà che l’agenzia concorda con il contribuente. È importante notare che la risposta all’interpello non sarà impugnabile e non influenzerà la decorrenza dei termini fiscali.
In caso di necessità, l’Agenzia potrà richiedere documenti aggiuntivi al richiedente.
Dall’interpello unico ai sei interpelli: una classificazione più chiara
Fino ad ora, le domande di interpello venivano aggregate in un unico contenitore. La riforma introduce una categorizzazione che distingue sei tipi di interpelli:
- Interpretativo;
- Qualificatorio;
- Antiabuso;
- Disapplicativo;
- Probatorio (specifico per chi aderisce alle cooperative compliance);
- Per questioni di elevata entità fiscale.
È importante ricordare che l’interpello non sarà più un servizio gratuito. Il suo costo sarà determinato dalla complessità della domanda. Come già scritto, i fondi raccolti saranno utilizzati per formare il personale dell’Agenzia delle Entrate.
Non solo interpelli: cambiano anche le circolari dell’Agenzia delle Entrate
Nella recente normativa fiscale, emerge un cambiamento rilevante nelle modalità di emissione delle circolari dell’Agenzia delle Entrate. Questi documenti, spesso di difficile interpretazione per i non addetti ai lavori, non saranno più rilasciati automaticamente, ma seguiranno un percorso di verifica e consultazione.
Prima che una circolare venga resa pubblica, essa dovrà essere sottoposta a una fase di confronto con enti, istituzioni e altri organismi rappresentativi dei contribuenti. Questo metodo viene adottato in particolare quando la circolare riguarda un vasto numero di contribuenti o apporta modifiche a prassi preesistenti.
La consulenza giuridica istituzionale e il chatbot fiscale
La consulenza giuridica vedrà una trasformazione importante. Non sarà più indirizzata al singolo contribuente, bensì instaurerà un canale di comunicazione diretto con entità come gli ordini professionali, sindacati e le amministrazioni dello stato.
Il settore della consulenza vedrà l’introduzione di una nuova modalità di supporto: il chatbot fiscale. Questa innovativa piattaforma di intelligenza artificiale sarà particolarmente utile per i contribuenti meno esperti. Pur mantenendo la centralità del call center dell’Agenzia delle Entrate, il chatbot fornirà risposte automatizzate ai quesiti fiscali. Sebbene non sostituisca l’interpello ufficiale, rappresenta uno strumento gratuito e immediato per risolvere semplici dubbi fiscali nell’immediato.
La direzione presa dalla legge delega della riforma fiscale punta a disincentivare l’uso eccessivo degli interpelli. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, in un evento presso la Camera dei Deputati, ha sottolineato che nel precedente anno sono state fornite circa 18.000 risposte all’interpello.