AAVE è un progetto di cui si è parlato molto nel corso del tempo trascorso dal suo debutto. A incrementarne la popolarità il suo far parte di quella finanza decentralizzata (DeFi), per la quale si prevede un grande futuro. Di cui proprio AAVE potrebbe rivelarsi un vero e proprio caposaldo.

Il suo debutto è avvenuto nel 2017, quando ancora si chiamava LEND e si proponeva l’intento di fare da base ad un sistema di prestiti decentralizzati. Prestiti che sono concessi e assunti in una vasta gamma di asset virtuali e che si propongono di superare le incrostazioni del sistema creditizio tradizionale.

AAVE: cos’è e cosa si propone

AAVE affonda le sue radici nel 2017. Proprio in quell’anno, infatti Stani Kulechov si fece promotore di una Initial Coin Offering (ICO) per il lancio di ETHLend, una piattaforma online su cui dovevano incontrarsi la domanda e l’offerta di prestiti.

Il progetto non riuscì però a decollare in quella fase, complice anche una gelata sul mercato crypto. Uscito dalla porta, comunque, il progetto rientrò dalla finestra, dopo un’attenta rielaborazione delle sue basi, con il nome di AAVE.

Anche in questo caso, l’idea di fondo era la stessa: gli utenti di Ethereum possono chiedere un finanziamento in criptovalute e guadagnare concedendo i propri fondi in prestito. Stavolta, però, il mercato era più maturo, tributando di conseguenza il giusto successo al piano congegnato dagli sviluppatori.

Come funziona AAVE

Il sistema creditizio congegnato all’interno di AAVE prevede non la presenza di un creditore, bensì di un pool di liquidità, dal quale il richiedente attinge i fondi. Il tasso di interesse dei prestiti, viene a sua volta deciso da un algoritmo. Ove le richieste sono poche, il tasso si abbassa per invogliare la domanda, nel caso contrario si eleva, per sfruttarla a fondo.

Altra caratteristica della piattaforma consiste nella possibilità di contrarre prestiti in una valuta virtuale da quella depositata. Si può quindi depositare ETH e prendere in prestito un’altra criptovaluta, in base alle proprie esigenze.

I prestiti, inoltre, sono extra-collateralizzati. Ciò vuol dire che se si chiedono mille dollari in valuta digitale, occorre depositarne una quantità superiore. Una parziale eccezione è però rappresentata dai cosiddetti flash loan, in cui non è previsto il versamento di collaterale. Questi finanziamenti possono essere usati per sfruttare improvvise occasioni del mercato, sotto forma di arbitraggio, per archi di tempo molto ristretti. Se non prevedono collaterale, questi prestiti rapidissimi prevedono però una commissione pari allo 0,9%.

Inoltre, nell’ecosistema di AAVE è da registrare anche la presenza di un gioco basato su NFT (Non Fungible Token), Aavegotchi. Al suo interno, gli utenti possono acquistare e far crescere gli Aavegotchi in grado di interagire con l’universo digitale del gioco.

Nell’ambito di questo ecosistema, AAVE è il token che permette di governare il tutto. Chi li possiede si vede assegnato il diritto di partecipare alle discussioni e alle votazioni su AAVE Improvement Proposal e ogni token conferisce il diritto ad esprimere un voto.

Le prospettive di AAVE

AAVE rappresenta una delle soluzioni più popolari in ambito DeFi. Inoltre opera in un settore, quello dei prestiti, che con la finanza tradizionale non riesce a rispondere alle esigenze diffuse nella società.

Al tempo stesso, presenta alcuni problemi che rischiano di vanificarne le potenzialità. I prestiti concessi dai pool di liquidità comportano il deposito di un collaterale più significativo, rispetto agli importi richiesti. In tal modo si tagliano fuori coloro che hanno le maggiori difficoltà in termini di liquidità. Senza contare che a differenza del credito tradizionale non prevede iter procedurali in grado di stabilire con certezza il merito creditizio dei richiedenti.

Ciò vuol dire che la sfida per AAVE è quella di conseguire una maggiore efficienza per poter competere realmente con la finanza tradizionale, come del resto altri progetti analoghi, come Compound. Ove riuscisse in tal senso, le sue prospettive future ne uscirebbero sensibilmente rafforzate.