Arrivano novità dalla bozza della legge di Bilancio 2024 del governo guidato da Giorgia Meloni in merito alle pensioni anticipate e alla nuova quota 104 che sostituisce la 103, destinata a terminare la sua corsa il prossimo 31 dicembre. Per il prossimo anno saranno previste delle penalizzazioni sulla nuova quota. L’anticipo dell’uscita dal lavoro non sarà indolore, quindi, per chi raggiungerà l’età di 63 anni unitamente a 41 anni di contributi. 

In tutto, il disegno di legge di Bilancio 2024 conterrà 91 articoli, qualcuno in più rispetto alla prima bozza uscita dal Consiglio dei ministri del 16 ottobre 2023. Tra i nuovi capitoli, vi sono proprio le ultime novità sulle pensioni, le cui possibilità di uscita anticipata risultano ancora più ristrette. Rispetto a qualche giorno fa, torna in pista l’Ape sociale che verrà confermata per tutto il prossimo anno. 

Pensioni anticipate 2024, quota 104 con penalizzazioni: ecco le ultime novità 

Ancora novità sulle misure di pensione anticipata arrivano dal disegno di legge di Bilancio 2024, in particolare sulla nuova quota 104 che sostituirà la quota 103, in scadenza al 31 dicembre 2023. La nuova quota avrà delle penalizzazioni sugli importi di pensionamento. La misura previdenziale, infatti, consente di uscire prima a 63 anni unitamente a 41 anni di contributi versati.

Ma i nuovi pensionati avranno un taglio della pensione, in base all’età alla quale accederanno alla pensione stessa. Prima si uscirà, dunque, e più alto sarà il taglio. Peraltro, i nuovi pensionati con quota 104 avranno delle finestre mobili più ampie. Si passerà dai tre mesi ai sei mesi per i lavoratori del settore privato (rispetto all’attuale quota 103), e dai sei mesi ai nove mesi per i lavoratori del pubblico impiego. 

Pensioni anticipate, insieme a quota 104 confermata Ape sociale 

Per una misura che chiude i battenti (la quota 103), un’altra invece trova conferma per il 2024. La pensione anticipata Ape sociale verrà confermata anche nel prossimo anno, diversamente da quanto era trapelato in sede di prima bozza della legge di Bilancio 2024. Le condizioni di accesso a questa formula di pensionamento – mediante l’indennità mensile di 1.500 euro fino alla pensione di vecchiaia dei 67 anni – rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2024.

La misura confermerà il prepensionamento per le persone disoccupate, i caregiver, gli invalidi al 74 per cento e per chi svolge lavori gravosi. L’uscita è garantita all’età di 63 anni e cinque mesi (requisito che non aumenterà fino a tutto il 2026) nei limiti di spesa che, per il 2024, sono fissati in 85 milioni di euro. Ulteriori fondi sono stanziati per il 2025 (168 milioni di euro) e per il 2026 (127 milioni di euro). 

Per la pensione anticipata dei contributivi occorrerà raggiungere almeno 1.600 euro 

Un ulteriore cambiamento – non previsto nella prima bozza della legge di Bilancio 2024 – riguarda le pensioni anticipate dei lavoratori del sistema contributivo “puro”, di chi cioè ha iniziato il primo lavoro dopo il 31 dicembre 1995. Salirà la soglia dell’importo minimo maturato in base ai contributi versati per accedere alla pensione anticipata dei 64 anni (anziché alla pensione di vecchiaia dei 67 anni), con 20 anni di contributi versati.

Requisiti per uscire prima dal lavoro

La soglia attuale, prevede che la futura pensione sia di importo 2,8 volte maggiore della pensione sociale. La legge di Bilancio 2024 aumenterà questa soglia a 3,3 volte. In base ai valori attuali, dunque, per poter accedere a questa formula di pensione anticipata i lavoratori dovranno avere un assegno di minimo 1.660 euro rispetto ai 1.409 euro lordi richiesti attualmente. Le previsioni della vigilia ipotizzavano un abbassamento di questo indice, anziché un suo aumento. 

Salta lo stesso limite applicato alla pensione di vecchiaia che prevede un assegno mensile di almeno 1,5 volte la pensione sociale. Senza l’indice, si potrà andare in pensione a 67 anni superando il semplice assegno sociale, fissato nel 2023 a 503,27 euro.