Il problema dell’edilizia scolastica in Italia è un tema molto scottante oggi: le scuole cadono letteralmente a pezzi – specialmente quelle situate nelle zone periferiche delle grandi città – si teme per la sicurezza degli studenti e del personale addetto ai lavori. Per approfondire la questione Tag24 ha intervistato Federica Consolini, la Preside del liceo scientifico Ettore Majorana di Roma. La scuola di recente è stata protagonista di polemiche a causa della presenza di topi nei pressi dell’edificio.

Il problema dell’edilizia e della sicurezza nelle scuole pubbliche

Tag24 ha intervistato la Preside del Liceo scientifico Majorana di Roma per parlare del problema e dei disagi causati dall’edilizia scolastica, che purtroppo sempre più spesso impedisce ai lavoratori e agli studenti di avere accesso alle normali condizioni di sicurezza all’interno degli edifici scolastici.

D: Le scuole di periferia come il Majorana soffrono in modo particolare il problema dell’edilizia scolastica in Italia? La Regione Lazio o lo Stato in generale dovrebbero fornire più fondi e aiuti alle scuole? Lavorare e studiare in queste condizioni è dignitoso?

R: Sì gli interventi sono urgenti. Per fortuna sotto alcuni aspetti non è il caso del liceo Majorana. Non abbiamo avuto di questi problemi ma l’intervento di Citta Metropolitana in merito soprattutto alla sicurezza nella scuola dovrebbero essere più tempestivi, senza dubbio. Quando si chiama per un’urgenza a scuola dovrebbe esserci una risposta pronta e veloce. Curare anche il decoro, l’estetica proprio delle scuole che di solito nella gran parte dei casi sono edifici vecchi, di almeno 50 o 70 anni fa. Sistemare gli alberi qui intorno da noi per esempio: è pieno di pini che causano problemi alle fognature con gli aghi e la sporcizia a terra. Una pulizia perlomeno annuale non sarebbe male. Per quanto riguarda la struttura del liceo, il Majorana per fortuna non è cadente però una cosa su cui Città Metropolitana deve intervenire – sono dieci anni che lo chiediamo- è il certificato di antincendio. Il rifacimento di tutte e quattro le scale di emergenza qui da noi è un problema che ancora non è stato risolto. E’ una questione importantissima, i diretti interessati mi dicono di sì e poi invece i lavori non iniziano mai. Lo stesso vale per i controsoffitti: ce ne sono alcuni che devono essere cambiati qui da noi, perché sono delle tavole di gesso che semmai dovessero cadere farebbero male. Non è detto che cadano certo, però è un’architettura vecchia che andava bene anni fa magari, e che ora necessita di ristrutturazione. Non ci dovrebbero essere controsoffitti così in una scuola. L’ho segnalato ma i lavori grossi ancora non sono avvenuti. I lavori grandi a livello edile nelle scuole non vengono fatti. E’ un’urgenza.

D: Quindi si crea un problema di sicurezza?

R: In questo senso sì, c’è il rischio. Il discorso del problema dell’antincendio va affrontato e sanato qui da noi. Deve essere fatta anche una prevenzione al rischio, effettuata come si deve. Non parlo di cedimenti strutturali per fortuna, però il certificato antincendio è un elemento fondamentale. Doveva essere pronto, mi era stato detto così e invece ancora niente.

D: Le scuole pubbliche quindi hanno le mani legate sulla questione della messa in sicurezza degli edifici?

R: La questione della sicurezza non dipende assolutamente dai dirigenti scolastici o dall’amministrazione, anche se poi alla fine ci andiamo sempre di mezzo. Ci vorrebbe più collaborazione. Per esempio per tanti lavori interni da noi, come rimettere a posto i bagni, le serrande, intervengo io ma grazie ai contributi volontari dei genitori. Senza di quello dove si andrebbero a prendere i soldi? Ringrazio i genitori del loro contributo, per i figli si investe ovviamente nella scuola. Se dovessimo aspettare nel nostro caso, il nostro ente referente, cioè Città Metropolitana, per ogni intervento ordinario, sappiamo che arriva quando arriva. Probabilmente avranno tante scuole da gestire, non voglio entrare nel merito, ma su quelli che sono i lavori importanti ci vorrebbe una risposta pronta, invece passano anni e anni. Un altro esempio qui da noi: il cancello del passo carrabile è rotto da un anno, chiamate a non finire per farlo aggiustare, la ditta non ha fatto il lavoro perché il cancello non era a norma e quindi non lo poteva certificare. E’ un cancello vecchio, se ne sono accorti ora che non è a norma? Per loro sì, rimane rotto, è assurda questa cosa. Il tutto perché deve essere fatta una gara d’appalto prima. Non può ricadere sempre tutto solo sul contributo volontario dei genitori: grazie a questo abbiamo fatto mettere a posto il cancello quest’anno perché non si può stare in queste condizioni.

Il caso dei topi al liceo Ettore Majorana di Roma

D: E’ vero che si è riscontrata la presenza di alcuni topi nel liceo Majorana? Come è stato risolto il problema? Il parco situato vicino alla scuola versava in condizioni di abbandono, rappresentando una fonte di pericolo per l’edificio. Sono stati previ provvedimenti da parte del Comune di Roma?

R: I topi all’interno del liceo Majorana non ci sono. Grazie al contributo volontario dei genitori, abbiamo effettuato degli interventi appositi, sia lo scorso anno che quello attuale. Ci tengo a ribadire che all’interno della struttura non ci sono topi. Era aperta una porta di emergenza ed è entrato un topolino di campagna che è stato portato immediatamente fuori dal circondario della scuola. La vicinanza al parco purtroppo non aiuta. Il giorno dopo è stato avvistato un topolino sulla grondaia esterna della struttura. Parliamo sempre di una posizione all’esterno rispetto al liceo. Abbiamo effettuato tutte le azioni necessarie anche al di fuori della scuola, nel giardino. Personalmente io ho chiamato uno degli assessori del Comune di Roma, che ci ha assicurato una pulizia del piazzale antistante. Ho chiesto di bonificare tutto il parco lì intorno, iniziare a pulire quella zona mette al sicuro anche la scuola. Dove non interviene Città Metropolitana cerchiamo di intervenire noi, grazie al contributo dei genitori. Dire che il liceo Majorana è sporco è un’affermazione pretestuosa, noi ci teniamo a questa scuola e ce ne prendiamo cura quotidianamente.

D: Qual è stata la reazione dei genitori e degli studenti?

R: Non c’è stata paura dentro la scuola perché è successo tutto all’esterno. I ragazzi strumentalizzano sempre la cosa, volevano non entrare a scuola. Con il Presidente del consiglio di Istituto, che tra l’altro è un genitore, siamo riusciti a rassicurare tutti i ragazzi. Io tutelo i docenti, il personale e gli studenti. I pochi che volevano non entrare alla fine sono entrati e tutto si è svolto secondo il normale decorso delle lezioni. Oggi tra l’altro si è tenuta l’assemblea di istituto ed è andato tutto bene.

D: E’ vero che c’è stato il caso di un ragazzo con la scabbia?

R: Sì. La mamma ci ha avvertito di quanto successo al ragazzo, aveva avuto questo contatto infetto in canoa. La scabbia si tratta come le classiche epidemie di pidocchi: noi abbiamo provveduto a disinfettare tutta la classe. Abbiamo detto ai ragazzi di controllarsi e tenere sotto controllo la pelle, come quanto si fa secondo la prassi. Tutto è al suo posto ora, la classe è tornata in aula serenamente. Non ci sono stati altri casi.