Andrea Sartoretti porta alla Festa del Cinema di Roma la sua ultima fatica cinematografica, Io e il Secco, ma la kermesse romana è l’occasione per parlare con lui anche dell’annunciato prequel della serie di Romanzo Criminale, di cui era protagonista nei panni del Bufalo.
Andrea Sartoretti e il prequel della serie di Romanzo Criminale: “Se la sceneggiatura è buona, si può raccontare qualsiasi cosa”
È nel parco antistante l’Auditorium Parco della Musica intitolato a Ennio Morricone che il nostro Thomas Cardinali, inviato di Tag24, intercetta Andrea Sartoretti. L’attore nato a New York e cresciuto in Francia e a Roma, presenta ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai giovani registi, Io e il Secco, opera prima di Gianluca Santoni incentrata sulla violenza subita da una donna da parte del marito, vista dagli occhi del loro piccolo figlio Denni (Francesco Lombardo).
Inevitabile, però, chiedere al Bufalo della serie di culto Romanzo Criminale, un commento sull’annuncio di un prequel dedicato alle vicende dei protagonisti prima di formare la Banda della Magliana.
Sartoretti chiarisce subito che, a suo giudizio, “la cosa fondamentale di qualsiasi lavoro la sceneggiatura“, spiegando che “quello che abbiamo raccontato noi era basato su cose realmente accadute” e che, di conseguenza, “sul prequel non posso esprimermi perché dovrei leggere la sceneggiatura“.
Tuttavia, ritiene che “se una sceneggiatura è buona, si può raccontare qualsiasi cosa“, dicendosi quindi favorevole all’idea, se tale presupposto fosse confermato. “Se la sceneggiatura è potente – sottolinea – e riesce a dare ancora più luce a questa storia, intrattenendo in maniera cinematografica come ha fatto la nostra serie, perché no?“
Sartoretti alla Festa del Cinema di Roma con Io e il Secco: “La violenza si annida nella normalità”
Venendo a Io e il Secco, Sartoretti si espone a 360° sui difficili argomenti affrontati dalla pellicola, sull’atmosfera sul set e anche sul piccolo protagonista, Francesco Lombardo, che definisce “un fenomeno“. Però, puntualizza, “basta dire che tutti i bambini sono bravi. È una leggenda che tutti i bambini siano bravi a recitare – prosegue – perché ci sono dei bambini che, con naturalezza, riescono a ‘giocare sul serio’, e ce ne sono altri che sanno che stanno recitando e questo finisce col rovinare tutto“.
Nella pellicola recita al fianco di Barbara Ronchi, che a Tag24 ha dichiarato di aver amato molto “la delicatezza e la cura“ con cui il regista esordiente Gianluca Santoni ha trattato un tema tanto complicato.
Un giudizio che Sartoretti condivide, confermando il “gioco di squadra” e raccontando come, sul set, loro abbiano voluto essere “totalmente normali e realistici, perché è proprio quello che succede, con l’inferno che si ritrova nella normalità. Non abbiamo cercato di sottolineare nulla – ricorda l’attore – perché sarebbe stato didascalico e inutile e, soprattutto, lontano dalla verità“.