Sono finite in ospedale per aver bevuto volontariamente della candeggina: protagoniste due ragazzine di 12 anni di Palermo, con i carabinieri che ipotizzano una sfida social.

A confermare questo inquietante scenario c’è il fatto che i due episodi si siano verificati a poche ore di distanza l’uno dall’altro, e in due luoghi differenti. Una delle due bambine, infatti, ha assunto la sostanza mentre giocava in una villetta con le amiche. L’altra, invece, l’ha portata a scuola da casa in una bottiglietta.

Dalle prime informazioni, sembra che le condizioni delle due non siano gravi. Fortunatamente, le quantità di prodotto ingerito non sarebbero considerevoli. Agli inquirenti il compito di chiarire la dinamica dell’accaduto.

Presunta sfida con la candeggina a Palermo, i contorni del duplice episodio

Quel che è certo è che le due ragazzine si conoscono e frequentano lo stesso istituto. Due coincidenze che hanno fatto scattare un campanello d’allarme ai carabinieri di Monreale, che indagano sull’accaduto.

Per il momento si sa che le due 12enni risiedono nella provincia palermitana, in due cittadine diverse ma adiacenti. Per far luce sul caso, i militari si sono recati nel comune istituto scolastico frequentato dalle due.

Loro, nel frattempo, restano ricoverate all’ospedale dei Bambini “G. Di Cristina” di Palermo, monitorate costantemente dai medici.

Ipotesi sfida social?

La notizia di bambini, anche molto giovani, che ingeriscono candeggina non è una novità assoluta. Era successo a Bari, dove un bimbo di 6 anni era morto dopo aver bevuto la stessa sostanza, e a Brindisi, dove un coetaneo ha riportato ustioni alla bocca per lo stesso motivo.

In quelle occasioni, tuttavia, si era trattato di eventi non intenzionali. Stavolta, invece, sembrerebbe trattarsi di un gesto compiuto di proposito. Da qui l’ipotesi di una sfida social, oppure di un’istigazione esterna nei confronti delle ragazzine.

Certo è che imprudenze di questo tipo, soprattutto nate sulle piattaforme sociali, sembrano sempre più all’ordine del giorno. E i giovanissimi a volte non sono in grado di valutare le gravissime conseguenze di simili comportamenti.