Barbara Ronchi arriva alla Festa del Cinema di Roma 2023 con Io e il Secco, storia di violenza domestica ma anche, se non soprattutto, di amore tra una madre e un figlio. Temi, purtroppo, di preoccupante attualità, su cui l’attrice espone il proprio punto di vista e le speranze legate al film.
Barbara Ronchi alla Festa del Cinema 2023: “Spero che il film spinga le donne a denunciare le violenze”
È un periodo d’oro per Barbara Ronchi. L’attrice romana ha trionfato agli ultimi David di Donatello, dove è stata premiata come Miglior attrice per Settembre, e ha visto Era ora, film in cui recita al fianco di Edoardo Leo, diventare un vero e proprio fenomeno su Netflix.
Ora arriva ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni, con Io e il Secco, opera prima di Gianluca Santoni. La pellicola affronta il tema difficile – e, purtroppo, drammaticamente attuale – della violenza sulle donne, raccontandola dal punto di vista di un bambino, Denni (Francesco Lombardo), che intende salvare sua madre dagli abusi di suo padre e che, per farlo, si rivolge a un killer, il Secco (Andrea Lattanzi).
L’attrice racconta a Thomas Cardinali, inviato di Tag24 che l’ha intercettata alla Festa del Cinema, quanto sia stato “complicato” per lei “immergersi in una storia di violenza domestica“. A permetterle di superare le difficoltà ci ha pensato proprio il regista, con il suo modo particolare di raccontare la storia. “L’ha trattata con tanta delicatezza e cura – spiega la Ronchi – che non ho mai sofferto la condizione di vessata, perché sentivo che c’era questo bambino che aveva così tanto amore nei confronti di questa donna che, paradossalmente, mi sono sentita amata“.
La Ronchi è consapevole di quanto sia attuale il tema degli abusi subiti dalle donne ma lo è anche delle capacità del cinema di intervenire su simili, atroci realtà e, per questo, si augura che la visione del film dia “alle donne la voglia di denunciare, di rompere le catene e di fidarsi delle istituzioni, perché da sole non ce la possono fare. Questo film – prosegue – fa capire che se non vuoi farlo per te stessa, è giusto farlo per i figli, che meritano questa serenità“.
Barbara Ronchi, il David e il successo tv di Imma Tataranni: “L’occasione per sostenere le opere prime”
La convinzione di una funzione anche ‘civile’ della Settima Arte, Barbara Ronchi la dimostra anche quando parla della sua carriera e del momento particolarmente fortunato che sta attraversando, dal David al successo della serie Rai Imma Tataranni – Sostituto procuratore.
Successo che non ha portato cambiamenti sul suo modo di lavorare, ma “una responsabilità in più nello scegliere con grande cura i progetti che faccio“. Da qui, la voglia di mettersi al servizio di un’opera prima come Io e il Secco. “Quando è arrivata la sceneggiatura – racconta – ho voluto subito fare questo film, perché penso che abbiamo il dovere di supportare le opere prime, specie quando riceviamo dei riconoscimenti e abbiamo un’attenzione in più. È l’occasione per sostenere questi progetti e dargli una vita più facile“.
L’attrice confessa quanto le piaccia “lavorare con i ragazzi“, augurandosi di poter “quindi magari mi piacerebbe “incontrarli di più, fare laboratori in cui lavorare con loro“. Invece, ancora non si vede dietro la macchina da presa (“Non ci ho mai pensato e ci sono tante persone che lo sanno fare meglio di me“) ma esprime tutto il suo sostegno alle colleghe attrici passate di recente alla regia, alcune delle quali presenti proprio alla Festa del Cinema, tra cui Margherita Buy con il suo Volare e Kasia Smutniak con Mur. “Sono contenta di tutti questi esordi di attrici che passano dietro la macchina da presa. C’è bisogno – conclude – di avere delle voci in più“.