Le elezioni in Trentino e in Alto Adige dello scorso weekend rappresentano da sempre un unicum per il voto italiano ed europeo.

In Trentino le elezioni che spiegano il voto italiano

Da decenni in quei territori il voto è sempre stata cosa dei partiti autonomisti e di lingua tedesca, ma nell’ultima tornata i risultati ci fotografano una situazione in mutazione che somiglia sempre più a quella nazionale.

Il primo segnale è che il partito della premier FdI ha raggiunto risultati mai visti nelle valli alpine interessate dal voto. Fugatti si riconferma ma la Lega perde voti a vantaggio del partito della Meloni. Mentre il resto dei soggetti di maggioranza di governo nazionale sparisce sotto la soglia del 3% non vincendo neanche un seggio.

La vittima più illustre è senza dubbio Forza Italia che, a memoria, non ha mai registrato un risultato così deludente nella sua storia in un voto amministrativo: appena il 2%. Un segnale che non si aspettava nessuno all’interno del partito fondato da Berlusconi che ha impegnato non poche forze in campagna elettorale.

La scommessa persa a metà del Senatore Gasparri

Particolare di queste elezioni è sicuramente l’evidente frantumazione delle liste politiche, questo può solo rappresentare una perdita di visione comune. Questa frantumazione per dirla tutta è collocata principalmente al centro, dove nessuno ha raggiunto da solo la quota per prendere almeno un seggio.

Né Forza Italia, né Azione, né Italia Viva ma neanche i M5S, così come Alternativa Popolare (2,22%) come aveva scommesso con noi Gasparri non molti giorni fa portano a casa un risultato suddisfacente. Se escludiamo i 5 stelle, il centro perde in toto, ma se coalizzato in una sola lista può essere il vero ago della bilancia per le prossime elezioni.

Dal canto loro Azione e Italia Viva si stanno distruggendo in una lotta fratricida e pochi sembrano essere interessati a questo duello all’ultimo sangue. Mentre nel centro che vede verso destra, la partita è tutta da giocare su possibili future frecciatine tra Forza Italia e alcuni soggetti nuovi. Tra cui proprio quell’Alternativa Popolare stuzzicata dal senatore Gasparri che non sfonda, ma dimostra di esserci anche in un territorio così difficile e con poco tempo a disposizione.

I veri vincitori sono i verdi italiani

Esclusi i due partiti di maggioranza, Lega e FdI, alle opposizioni il PD risulta essere miglior partito di livello nazionale. A sinistra però tutti gli altri non raggiungono lo sbarramento, ad eccezione di ‘Alleanza Verdi e Sinistra’ che nelle due province autonome supera la soglia dimostrando che l’ecologia e alcuni temi restano più importanti di mille lotte politico-elettorali.

Un risultato che deve far riflettere soprattutto il Partito Democratico, oltre a fregiarsi di essere primo partito, porta a casa l’ennesima sconfitta elettorale. Le elezioni in Trentino e Alto Adige fanno il paio con quella di Monza dove il PD non è riuscito (o non ha voluto)a convincere neanche i propri tesserati ad appoggiare Cappato contro il presidente del Monza Galliani, grande uomo di calcio ma non certo di palazzo.

La vittoria a Foggia invece è la prova concreta che dopo un commissariamento vince sempre chi prima stava all’opposizione. PD a parte la prova elettorale di AVS è una vittoria che parte da lontano e deve far riflettere tutta la sinistra compreso il Movimento 5 Stelle. La partita politica anche alle prossime elezioni si giocherà su temi locali e globali e nessuno potrà più nascondersi dando la colpa a litigi interni.