Erdogan ha chiesto ai rappresentanti di Hamas di lasciare la Turchia. La scelta è stata presa dopo che il leader Ismail Haniyeh e alcuni altri miliziani hanno pregato per l’attacco del 7 ottobre contro Israele glorificando le gesta del gruppo islamista.
La Turchia “scaccia Hamas
Erdogan vuole fare da mediatore nel conflitto in Medio Oriente e ha deciso di espellere dalla Turchia alcuni esponenti di Hamas. Una scelta frutto del malcontento di Ankara per l’attacco dello scorso 7 ottobre a Israele. Non è cambiata però la percezione su Hamas: la Turchia fatica ancora a riconoscere il gruppo armato come “terroristico“. A far scaturire l’espulsione dei membri dell’organizzazione islamista è stato un video in cui si vedevano alcuni di loro glorificare l’operazione “Al Aqsa Flood“. Nel video si giustificano gli omicidi e le scorribande nelle città israeliane. Oggi il presidente francese Macron ha incontrato Benjamin Netanyahu per discutere della lotta contro Hamas e del futuro della Palestina.
La ripresa dei rapporti con Israele
Per ora i membri di Hamas sono stati invitati ad andarsene sebbene restino parecchie incognite sul futuro di questa organizzazione in Turchia. Fino a pochi mesi fa molti esponenti del gruppo hanno usato la Turchia come un punto sicuro ma il ruolo di mediatore di Erdogan impone un ripensamento delle relazioni anche con movimenti islamisti. Ankara ha affermato più volte di essere attivamente coinvolta nel tentativo di liberare i 222 israeliani fatti prigionieri dai combattenti palestinesi il 7 ottobre. La settimana scorsa, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che più Stati hanno chiesto l’aiuto della Turchia per liberare i prigionieri, molti dei quali hanno la doppia cittadinanza di diversi paesi occidentali.