C’era anche Daniela Santanchè alla prima giornata del Salone della Giustizia 2023. La ministra del Turismo era ospite, in qualità di relatrice, del panel delle 12:30, durante il quale si è discusso di “Investimenti e turismo”.

Santanchè era senz’altro uno dei partecipanti di spicco di questa giornata inaugurale della tre giorni organizzata al centro studi televisivi del Tecnopolo, a Roma. È la seconda esponente di governo a partecipare, dopo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha parlato, tra le altre cose, di magistratura e nuove carceri.

A margine del suo intervento la ministra si è intrattenuta con i cronisti presenti, ai quali ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Santanchè al Salone della Giustizia 2023: “Open to Meraviglia è costata 138mila euro”

Durante l’intervista è nato un diverbio legato ai costi reali della campagna “Open to Meraviglia. Santanchè ha risposto piccata ad un giornalista che sosteneva che la campagna fosse costata 9 milioni, sottolineando che si trattasse di una “sciocchezza”.

La campagna è costata 138mila euro. I 9 milioni sono l’investimento che Enit, la nostra agenzia di promozione, investe nell’anno, comprando gli spazi, le promozioni, tutto quanto nel mondo. Non è Open to Meraviglia che è costata 9 milioni: questo è il budget che Enit ha a disposizione per promuovere l’Italia nel mondo.

“WeChat farà un videogioco con la Venere di Botticelli. Sugli affitti brevi c’è un far west”

Restando sul tema, Santanchè conferma una notizia che lei stessa ha ricevuto dopo la sua visita di qualche settimana in Cina. Dopo un accordo tra l’Agenzia Nazionale del Turismo e la piattaforma WeChat, la “Venere influencer” diventerà un videogioco.

WeChat farà addirittura un videogioco con la Venere di Botticelli: milioni di visualizzazioni, per noi è stato un successo. Continuiamo con la Venere di Botticelli come immagine di campagna per il Ministero del Turismo.

Un cenno anche sulla questione degli affitti brevi, da lei definita “un far west“: su questo il governo sta “lavorando da mesi, perché non vogliamo criminalizzare ma vogliamo regolamentare”.

Vedrete che a breve, coordinandoci con i sindaci e gli assessori del Turismo, arriveremo ad una definizione. È un settore che, nel rispetto della proprietà privata, necessita però di essere regolamentato.