Il Salone della Giustizia è arrivato alla sua quattordicesima edizione: il programma del 2023 è molto ricco, sia dal punto di vista delle personalità coinvolte sia dei temi trattati. Nel panel mattutino dal titolo “Etica e giustizia, democrazia e legalità” è previsto l’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio, ma anche di altre alte cariche dello Stato: il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il capo del Dap Giovanni Russo e la presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano.
Tanti i temi toccati dal ministro Nordio, per prima cosa la necessità di far applicare la legge in vigore, a prescindere dal proprio gusto personale, sottolineando come non sia possibile un diritto “creativo”.
“Nonostante la costituzione repubblicana, la concezione dello stato etico è rimasto nel codice, che porta la firma di Benito Bussolino e di Vittorio Emanuele III, ma purtroppo anche nella mente di molti magistrati. E questo è pernicioso. Il magistrato deve solo applicare la legge, gli piaccia o non gli piaccia. Se è difforme dai suoi principi minimi dell’etica cambia mestiere. Non esiste la possibilità di un diritto creativo.”
Salone della Giustizia 2023, Nordio: “Il futuro dell’economia si gioca sulla riforma della procedura civile”
Il ministro della Giustizia, nel suo intervento, mette in chiaro quello che a suo avviso è un problema fondamentale in Italia: la lentezza della procedura civile. Egli evidenzia come gran parte delle sue azioni negli ultimi mesi abbiano come obiettivo quello di una sua completa riforma.
“Oltre la metà dei miei interventi programmatici davanti alle Camere sulla riforma della Giustizia avevano come oggetto la riforma della procedura civile. È lì che si gioca il futuro della nostra economia. I ritardi dei nostri processi, l’inefficienza della giustizia civile, l’incertezza del diritto costano 2 punti di Pil.
Ogni volta che sono venuti da me ministri o ambasciatori di altri Paesi hanno tutti convenuto su una sorta di litania: che in Italia si investe con riluttanza perché non c’è certezza di diritto e i processi sono lunghi. Lì stiamo intervenendo anche se sui giornali sono apparsi gli argomenti divisivi.
Stiamo facendo sforzi immensi sulle direttive Ue e gli accordi del Pnrr. Alcuni sono accordi di difficile esecuzione, come per esempio lo smaltimento dell’arretrato del 90% in pochi anni. Stiamo cercando con investimenti e modifiche normative di ottenere questi risultati e siamo sulla buona strada.
La terza rata ci è stata concessa anche perché abbiamo dato la dimostrazione che per quanto riguarda la giustizia siamo nei termini. Naturalmente rimane molto da fare, ma vorrei si sapesse che gran parte del nostro lavoro è indirizzata a rendere la giustizia più efficiente, anche se questo sui giornali non appare mai. L’emergenza oggi è quella economica, a noi interessa che la giustizia funziona.”
Salone della Giustizia 2023, Nordio: “Sono necessarie nuove carceri”
Infine, il ministro Nordio interviene anche sul tema carceri in Italia, sovraffollate e con pochi finanziamenti. Una situazione al limite del sostenibile per molti e non è raro il verificarsi di tentativi di suicidio da parte dei detenuti.
“Sproporzione tra mezzi e fini, strutture carcerarie e numero detenuti. Da qui la necessità di nuove carceri, un processo lungo per varie ragioni, come burocratici, di vincoli ambientali e per il principio che nessuno vuole un carcere vicino alla propria casa. La mia idea è quella di utilizzare tutta una serie di strutture di proprietà dello stato con una configurazione idonea per carceri per ospitare detenuti non pericolosissimi, non di elevatissima pericolosità sociale.”