L’Europa offre un panorama diversificato per quanto riguarda la tassazione delle successioni, con alcuni paesi che prevedono aliquote elevatissime e altri che non prevedono alcuna tassazione sull’eredità. Andiamo a vedere come funziona la tassa di successione in Italia e quali sono le principali differenze con l’imposta sulle successioni applicata negli altri Paesi europei.

La tassa di successione in Italia: come funziona

In Italia, la tassazione delle successioni ha aliquote che variano tra il 4% e l’8%. Sorprendentemente, nonostante una delle pressioni fiscali più alte d’Europa, la tassa di successione non pesa molto sul bilancio italiano. Ciò mette l’Italia in una posizione di vantaggio rispetto ad altri paesi europei, dove la tassazione sulle successioni può raggiungere livelli ben più alti.

Tassa di successione in Europa: i Paesi più colpiti

Molti paesi europei hanno adottato politiche fiscali rigide per quanto riguarda le successioni. Ad esempio:

  • Belgio: la tassazione può raggiungere un sorprendente 80% in certe regioni.
  • Germania: le aliquote variano tra il 7% e il 50%.
  • Francia: si può pagare dal 5% al 60% dell’importo ereditato.
  • Gran Bretagna: l’Inheritance Tax Act del 1984 stabilisce una tassazione del 40%.
  • Spagna: la tassazione che può raggiungere l’81,6%.
  • Svizzera: la tassazione varia notevolmente tra i cantoni, da 0% al 50%.

Ma l’Europa non è solo tasse elevate: paesi come Austria, Svezia, Portogallo, Norvegia e Malta non prevedono alcuna tassa di successione, offrendo opportunità interessanti in termini di pianificazione fiscale.

Cosa significa l’appello dell’OCSE

Poco tempo fa l’OCSE ha sollevato preoccupazioni riguardo alle basse tassazioni sulle eredità, sostenendo che perpetuano le diseguaglianze sociali. Dopo l’irruzione della pandemia di Covid-19, l’organizzazione ha chiesto una maggiore tassazione delle successioni per bilanciare le diseguaglianze crescenti.

La storia della tassa di successione in Italia

La storia della tassazione delle successioni in Italia ha attraversato vari cambiamenti. Introdotta nel 1862, l’imposta di successione ha subito varie modifiche fino alla sua abolizione nel 2001 e reintroduzione nel 2006. Oggi, contribuisce solo allo 0,1% del gettito tributario totale.

In Italia, una piccola percentuale di individui si colloca nella fascia dei “super ricchi“. Questo 1% di popolazione, che rappresenta circa 400.000 persone, ha accumulato patrimoni superiori al milione di euro.

Cosa considerare prima di trasferirsi in un Paese senza tassa di successione

Optare per una residenza in un Paese che non impone l’imposta di successione non garantisce automaticamente l’esenzione. È essenziale che i beni siano situati in una giurisdizione favorevole. Solo pochi accordi internazionali prevedono esenzioni specifiche in questo senso. Pertanto, è preferibile se non altamente raccomandato avvalersi della consulenza di esperti per navigare questo intricato paesaggio fiscale.

Tassa di successione nei Paesi europei: ecco a quanto ammonta

Nella seguente tabella andremo a vedere a quanto ammonta la tassa di successione nei Paesi europei, considerando che se da un lato in molti di essi può variare in base a diversi fattori, altri ne sono totalmente privi.

PAESE EUROPEOALIQUOTA TASSA DI SUCCESSIONE
Austria/
Belgio3-80%
Bulgaria0,4%-6,6%
Croazia4%
Cipro/
Danimarca0-52%
Estonia/
Finlandia7-33%
Francia5-60%
Germania7-50%
Grecia1-40%
Irlanda33%
Islanda10%
Italia4-8%
Lettonia/
Lituania5-10%
Lussemburgo0-48%
Malta/
Paesi Bassi10-40%
Norvegia/
Polonia0-20%
Portogallo10%
Regno Unito20-40%
Repubblica Ceca/ (solo donazioni)
Romania/
Slovacchia/
Slovenia5-39%
Spagna7,65%-81,6%
Svezia/
Svizzera0.50%
Turchia1-30%
Ungheria9-18%

Paesi nel mondo senza imposta di successione

Oltre ai Paesi europei che abbiamo visto nella tabella soprastante, nel mondo figurano altri Paesi privi di imposta di successione.

Tra questi spicca Hong Kong, che dal 2016 non applica imposte di successione, basando la sua tassazione solo sui redditi generati localmente, rendendola ideale per la gestione patrimoniale.

Singapore, invece, nonostante l’abolizione delle imposte di successione nel 2008, potrebbe avanzare proposte per una loro introduzione.

Macao, nota come paradiso fiscale, è una regione autonoma cinese che offre esenzioni su diverse tasse, guadagnando principalmente dal settore dei casinò.

In Messico, le eredità e le donazioni sono trattate come reddito, con alcune esenzioni per i residenti.

Proseguendo, mentre il Canada non ha imposte di successione, impone tasse sulle plusvalenze dei beni trasferiti alla morte.

Concludendo, nonostante l’assenza di tasse di successione, in Nuova Zelanda ci sono certi requisiti per coloro che desiderano trasferirsi nell’isola, mentre l’Australia, dopo l’abolizione della tassa di successione nel 1979, continua a tassare le plusvalenze e ha un nota imposta ad alto reddito.