Matteo Macchioni, cantante di spicco della scena lirica internazionale, conosciuto dal pubblico del piccolo schermo per la sua partecipazione ad “Amici” nel 2009 come primo tenore ufficiale del talent show, ha fatto uscire il suo nuovo EP dal titolo “Il momento più vero”, disponibile in radio e su tutte piattaforme di streaming digitale, per Unalira Edizioni Musicali.

Il disco è nato in collaborazione con Piero Cassano, tra i più stimati artisti di fama internazionale, grande produttore e autore di tantissimi artisti, tra i quali Mina, Anna Oxa ed Eros Ramazzotti.

Il tenore di “Amici, Matteo Macchioni: intervista

Matteo Macchioni, in gara ad “Amici” nell’edizione vinta da Emma Marrone, in esclusiva a Tag24, presenta il suo nuovo lavoro discografico e non solo.

Qual è il filo conduttore dell’EP Il momento più vero?

L’EP da una collaborazione con Piero Cassano, amico e colonna portante della musica italiana che ha portato la musica italiana all’estero. Siamo amici da tanti anni, ma nel periodo della pandemia ci siamo risentiti dopo qualche anno di silenzio reciproco e ci siamo detti di fare uscire della musica che avevamo nel cassetto. Stiamo parlando di provini fatti nel corso degli anni, nel 2013, quindi sono passati ben dieci anni. Il momento più vero è una frase contenuta nella traccia “Irraggiungibile”, ma ha un significato più ampio. Il titolo è questo perché abbiamo registrato senza strumenti virtuali, per esempio gli archi sono stati registrati da una orchestra sinfonica e abbiamo scelto quindi la strada della verità anche se più costosa. La mia voce è stata registrata facendo un lavoro certosino, senza usare l’autotune. Ovviamente conosco bene tutti gli archibugi tecnologici e li uso anche io nella fase creativa, anche perché non puoi avere una orchestra sinfonica a tua disposizione. Abbiamo cercato verità nella voce, nella musica in tutte le sue sfumature. Io sono un cantante d’opera, ma sempre avuto un grande amore per la canzone. Con questo disco apro una porta chiusa dopo la partecipazione di Amici e la riapro nel pop. Questo disco rappresenta questa strada che introduce il crossover, quella via che sta nel mezzo.

Continuerai quindi su questa strada?

Assolutamente sì, in realtà è sempre proseguita. Non è proseguita con brani inediti, ma ho fatto tantissimi concerti dove ho inserito interpretazioni di canzoni, non mie. C’è sempre una sperimentazione dal mio punto di vista, ma questa volta è diverso perché si tratta di miei inediti. Il 5 dicembre a Carpi distribuiremo 200 copie autografate in formato vinile e sono già sold out. Il vinile è un oggetto straordinario: per gli appassionati di quel tipo di tecnologia è come comprare un bel libro.

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L’esperienza ad Amici

In passato hai partecipato ad Amici: c’è qualcosa che non rifaresti di quel percorso?

Rifarei tutto, mi sono divertito tantissimo e allora non ero ancora un cantante lirico, ma solo uno studente. Ero un buon musicista perché ero laureato in pianoforte. Ho vissuto questa esperienza in maniera leggera e se la rifacessi la rifarei nello stesso modo.

Sei rimasto in contatto con qualcuno della tua classe?

Recentemente ci siamo scambiati un messaggio con Pierdavide Carone, per il resto tutti abbiamo strade diverse. Io ero l’unico cantante lirico, quindi non ho mai più rivisto nessuno nel mondo del teatro.

Secondo te perché poi dopo di te nessuno ha portato la lirica ad Amici?

Un altro esperimento di crossover mi sembra di ricordarlo, ma non c’è stato nessuno che abbia fatto la carriera di cantante d’opera come me. Questo è un peccato perché avevo avuto un bellissimo riscontro da parte della gente che segue il programma. Chi compra il vinile oggi, magari mi ha conosciuto lì. Spero che una voce femminile, un soprano, possa farsi conoscere attraverso la tv. La visibilità televisiva è molto importante.

Stai vedendo l’ultima edizione di Amici?

Non guardo la tv in generale perché sono in concerto in giro per il mondo, per esempio qualche giorno fa ero in Cina quindi non avevo la possibilità di guardare la tv italiana. Ogni tanto vedo dei video sui social magari nelle pagine ufficiali, ma niente di più.

Tornando all’autotune, cosa pensi del suo utilizzo?

Tutto quello che è tecnologico non lo denigro, ma qualsiasi cosa dico verrà usata contro di me, sia che lo elogi, sia che lo smonti. Ognuno la pensa in un modo diverso. A livello personale penso sia un sistema molto particolare per fare degli effetti, ma io sono contento di poter sopravvivere anche senza. Più sei preciso vocalmente meno è il lavoro dell’autotune. Più sei stonato più si sentono i trigger. Come effetto può anche piacere ed infatti piace sennò, ma se lo usi per correggere le note diventi robotizzato. Sono felice di poter fare musica e poter vivere di questo senza bisogno di utilizzarlo. Come se qualcuno sapesse scrivere solo con l’intelligenza artificiale: per me è meglio saper scrivere da solo e poi saper utilizzare anche quel metodo. Comunque non denigro chi usa l’autotune, ma poter scegliere è sempre meglio di non poter scegliere.

Che consiglio vuoi dare a chi si vuole avvicinare al mondo musica?

Il mio consiglio risulta vecchio, quindi non verrà capito. Bisogna studiare tanto ed ascoltare tanto. Io ho studiato dieci anni al conservatorio e non denigro quello che ho fatto perché mi ha permesso di essere quello che sono. Fondamentale è ascoltare tantissima musica senza preconcetti, per avere tanti colori nella propria vita, essere precisi e studiare. Va fatto tutto con passione, creatività e serietà nel lavoro. Mai arrendersi.

Dopo Carpi ci saranno altri concerti?

Il prossimo anno sono già previsti concerti in vari auditorium, poi ci saranno novità internazionali, ma ora non ne posso ancora parlare.