È di 16 morti il bilancio di due sanguinosi attacchi armati avvenuti nel Messico sud-occidentale. Nelle sparatorie, legate al traffico della droga, sono rimasti coinvolti 12 agenti che hanno perso la vita. Secondo quanto riportato dalla procura federale a Coyuca de Benitez, nello Stato di Guerrero, sono stati uccisi almeno 11 poliziotti, mentre un altro sarebbe stato ferito a morte nella città di Tacambaro, nello Stato di Michoacan.
Messico, 16 morti in due sparatorie: ferito il fratello del sindaco di Tacambaro
Secondo le prime indiscrezioni l’attacco a Coyuca de Benitez sarebbe avvenuto a pochi metri dalla macchina che stava scortando il segretario della sicurezza locale. Nel conflitto a fuoco, inoltre, è rimasto ferito anche il fratello del sindaco di Tacambaro. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza avvenuto nell’entroterra del Messico.
Le immagini che stanno girando sui social network mostrano diversi agenti distesi sul pavimento, a faccia in giù. Dai filmati sembrerebbe che i poliziotti siano morti e tutti hanno le mani legate. Nell’ultimo periodo gli omicidi stanno aumentando e le prossime elezioni presidenziali del 2024 hanno un peso non indifferente.
Messico, ancora vittime dopo la strage di Sinaloa
Lo stato sudamericano continua a rendersi protagonista di episodi di estrema violenza. Solamente poche settimane fa un’altra sparatoria, avvenuta all’interno di un ospedale, aveva provocato cinque vittime nello stato di Sinaloa.
Alcuni uomini armati avevano fatto irruzione nella struttura di Culiacán, uccidendo un medico e altre quattro persone presenti all’interno dell’edificio. Una vera e propria carneficina, l’ennesima consumatasi nello Stato del centro-America. Sinaloa è sede di uno dei cartelli della droga più conosciuti al mondo, che ogni anno provoca una scia di sangue senza fine.