In pensione con l’Ape sociale donna, c’è un po’ di confusione e una certezza. Le lavoratrici che rientrano nei requisiti di legge possono presentare la domanda preliminare per il diritto alla pensione, entro il 30 novembre 2023. Per il 2024, il governo Meloni ha rimodulato in avanti il requisito anagrafico per l’uscita dal lavoro per la pensione anticipata passata da 62 anni a 63 anni di età.

Per le misure Ape Sociale e Opzione Donna non è previsto alcun rinnovo, ma l’istituzione di un unico fondo, che permetterà alle lavoratrici appartenenti alla categoria meritevole di tutela di richiedere l’anticipo pensionistico a 63 anni di età e almeno 36 di contributi. Vediamo insieme i requisiti necessari per presentare la domanda preliminare per l’accesso all’Ape sociale donna nel 2023.

Ape sociale donna: richiesta entro il 30 novembre

 Nel 2023, l’anticipo pensionistico può essere richiesto a 63 anni di età, cosa non scontata nel 2024, poiché la misura non sarà rinnovata. L’Esecutivo vuole un unico fondo per le categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver, invalidi e lavoratori gravosi.

Quindi, non ci sarà alcuna proroga per la pensione anticipata donna, ma molto probabilmente sarà pattuito un’indennità a 63 anni con diverse condizioni rispetto a quelle attuali.

Conformemente alle spiegazioni fornite dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, l’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017 prevede l’accesso a un’indennità a carico dello Stato accreditata dall’INPS per le lavoratrici che rientrino nelle situazioni previste dalla legge, a condizione che abbiano maturato 63 anni di età. Questa misura resta in vigore fino al 31 dicembre 2023.

A chi spetta l’anticipo pensionistico per le donne?

L’anticipo pensionistico Ape sociale spetta alle lavoratrici i all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata, a condizione che si trovino in una specifica condizione:

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604. In possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • caregiver, impegnati nell’assistenza al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado o un affine di secondo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104). In possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • invalidità civile, superiore o uguale al 74%. In possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • lavoratrici gravose, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle seguenti professioni di cui all’allegato 3 della legge 234/2021.

Come funziona l’Ape sociale per le donne?

 Per le lavoratrici, i requisiti contributivi sono ridotti di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni. Pertanto, l’accesso all’anticipo pensionistico può essere richiesto a 63 anni di età con almeno 28 anni anziché 30 di versamenti contributivi o con 34 anni anziché 36.

Chi percepisce l’Ape sociale ha diritto alla tredicesima?

L’indennità dell’APE Sociale corrisponde a un importo fino a 1.500 euro, erogato per 12 mensilità all’anno e riconosciuto fino al perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Quali documenti servono per la pensione Ape sociale donna?

Le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2023 hanno maturato i requisiti di legge possono presentare la richiesta preliminare per il riconoscimento del diritto alla pensione entro e non oltre il 30 novembre 2023.

I documenti generali da allegare alla richiesta sono diversi, tra cui:

  • indicazione del codice IBAN;
  • dichiarazione dei redditi personali e familiari;
  • copia del documento di identità;
  • copia del codice fiscale del richiedente e del coniuge e dello stato civile.

 Inoltre, in base alla categoria che presenta l’istanza:

  • per i disoccupati, è necessario presentare la lettera di licenziamento o dimissioni giusta causa. Eventuale verbale di risoluzione consensuale e l’iscrizione presso i centri per l’impiego;
  • per gli invalidi civili, è necessario presentare la copia del verbale rilasciato dalla Commissione medica ASL – INPS che ha riconosciuto l’handicap grave. Per l’assistenza verbale rilasciato dalla Commissione medica per assistenza a portatore di handicap grave;
  • per le lavoratrici impiegate in mansioni gravose, è necessaria la dichiarazione rilasciata dal datore di lavoro su apposito modello INPS.