La “Dolce Attesa” è quel periodo speciale per la vita di una donna e del suo partner; spesso raggiunta con numerosi sforzi alla luce dei dati riguardanti il tema dell’infertilità sia maschile che femminile. Un problema che riguarda sempre di più gli uomini che vivono in grandi città, molto probabilmente a causa dell’inquinamento ambientale. Solo nel 2009 sono stati 10.819 i bambini nati in Italia grazie a tecniche di fecondazione assistita secondo il Ministero della Salute che ha anche comunicato come siano state 63.840 le coppie ricorse alla procreazione medicalmente assistita sempre nello stesso anno. Dato relativamente nuovo, ma fondamentale, è che molto spesso le future madri affette da problemi cardiaci, forse troppo desiderose di un figlio, mettono a repentaglio la loro stessa vita e quella del nascituro pur di concepire il “frutto del loro amore”. Ancora oggi infatti, muoiono 100 volte di più rispetto alle future mamme sane. Dal congresso di Parigi, tenutosi pochi mesi fa, i cardiologi europei dell’Esc (European Society of Cardiology), che hanno messo a punto specifiche linee guida sull’assistenza alle donne cardiopatiche col pancione, lanciano l’allarme. Il numero di donne che soffrono di disturbi cardiaci in gravidanza è in aumento, tanto che in Europa queste malattie sono ormai diventate la prima causa di morte fra le mamme in dolce attesa. Per fotografare il fenomeno la Società europea di cardiologia ha attivato un registro ad hoc, i cui dati preliminari sono stati presentati al meeting. A partire dal 2008 i responsabili del registro, alcuni medici inglesi, francesi e olandesi, hanno raccolto dati relativi a oltre 1.300 donne da 60 centri di 28 Paesi. Monitorando il campione, è emerso che più di una paziente su 4 (26%) veniva ricoverata in ospedale, che 13 morivano (l1% del campione) e che nel 4,5% dei casi il bebè non sopravviveva alla gravidanza difficile della madre. Rispetto ai normali tassi di decesso, calcolano dunque gli esperti, le donne cardiopatiche in gravidanza muoiono 100 volte di più e i loro bimbi 10 volte in più. C’è da chiedersi quali siano le cause di questo trend negativo. Secondo Nicola Surico, presidente della Società Italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) i motivi vanno ricercati “In primo luogo l’età della madre sempre più avanzata; inoltre c’è da considerare il fatto che le donne, come la popolazione generale, sono sempre più obese, ipertese e diabetiche.” Per questo, ha aggiunto il Prof. Surico, “Le nuove linee guida Esc rappresentano un documento importante che la Sigo recepirà e diffonderà al massimo fra i suoi soci. Ci adopereremo perchè divengano lo standard nei nostri reparti”.
Andrea Lupoli