Quattro misure tra Assegno unico per i figli, bonus asili nido, taglio dei contributi alle donne lavoratrici e un mese in più di congedo parentale, sono le novità inserite nella legge di Bilancio 2024 per sostenere le famiglie e contestare la denatalità. Nelle scelte del governo guidato da Giorgia Meloni non c’è stato il potenziamento dell’Assegno unico per i figli, già sufficientemente distribuito tra le famiglie italiane, mentre alcuni risparmi di misure non utilizzate sono state dirottati altrove, a vantaggio proprio degli altri sostegni per i figli. 

Tra queste, la Manovra 2024 potenzierà il bonus asili nido che arriverà a 3.600 euro, mentre il taglio dei contributi a carico delle donne lavoratrici si sommerà ad altre misure già in vigore nel 2023 e confermate per il 2024. 

Assegno unico e bonus asili nido: cosa cambia nel 2024? 

Nuovi aiuti per i figli, tra i quali l’Assegno unico e il bonus asili nido, ma anche un mese in più di congedo parentale e il taglio dei contributi a carico delle donne lavoratrici alle dipendenze tra le novità attese dalla legge di Bilancio 2024.

L’indennità per i figli non subirà grosse variazioni per il prossimo anno. L’Assegno unico universale, infatti, ha raggiunto quota 5,54 milioni di famiglie indennizzate, per un importo medio mensile di 253 euro, secondo quanto quantificano i dati dell’Osservatorio dell’Inps riferiti ad agosto 2023. Gli importi, invece, verranno rivisti al rialzo secondo quanto riportiamo nell’analisi dell’applicazione del tasso di inflazione per il 2024.

Assegno unico e bonus asili nido, aumenta l’importo di fruizione nel 2024

Alcuni risparmi di risorse non spese sono stati dirottati su altre misure, quali il bonus asili nido. In attesa di avere indicazioni operative sulla misura che sarà in vigore nel 2024, il pacchetto per le famiglie che arriverà dalla legge di Bilancio 2024 consentirà di ottenere un’indennità di 3.600 euro per i figli successivi al primo, a condizione che nel nucleo familiare sia presente un altro figlio al di sotto di una certa età (ancora da stabilire).

Il bonus rimarrà a vantaggio delle famiglie con Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non eccedente i 40mila euro. La misura in vigore nel 2023 prevede un bonus di 3.000 euro per Isee entro i 25mila euro e di 2.500 euro per Isee da 25mila a 40mila euro. Il potenziamento del bonus asili nido rimarrà in vigore per tutto il 2024, salvo proroghe. 

Bonus contributivo 2024 alle lavoratrici, le novità in arrivo con azzeramento  e aumento stipendi 

Un’altra misura del 2024 che dovrebbe avvantaggiare le donne lavoratrici, con contratto a tempo indeterminato, è quella del bonus contributivo per i versamenti a proprio carico. Il bonus dovrebbe andare a vantaggio di almeno 700mila lavoratrici e azzerare i contributi previdenziali in busta paga. L’agevolazione prevede due platee di lavoratrici. La prima, con bonus in vigore per il solo 2024, prevede il taglio dei contributi previdenziali per le pensioni di vecchiaia, di invalidità e per i superstiti, alle dipendenti che abbiano avuto almeno due figli. In questa condizioni, secondo i dati dell’Istituto di previdenza, vi sarebbero almeno 570mila lavoratrici con contratto a tempo indeterminato. 

La seconda platea riguarderebbe 111mila lavoratrici, con contratto alle dipendenze e a tempo indeterminato, purché con almeno tre figli. Le donne in questa situazione otterrebbero l’azzeramento dei contributi previdenziali in busta paga a proprio carico per tre anni, dal 2024 al 2026.

I bonus dovrebbero essere attivati per un ammontare massimo i 3mila euro all’anno. Non rientrerebbero nei bonus le lavoratrici domestiche come colf, badanti e baby sitter. La misura si aggiungerebbe a quelle già in vigore, in particolare al taglio del cuneo contributivo del 6% e del 7%. 

Aumento di un mese del congedo parentale 

Infine, dovrebbe essere potenziato il congedo parentale. La legge di Bilancio 2024 dovrebbe prevedere un mese in più di congedo retribuito al 60 per cento. L’utilizzo della mensilità aggiuntiva dovrà avvenire all’interno degli undici mesi previsti complessivamente per entrambi i genitori.