Il settore delle criptovalute continua a proporre un gran numero di progetti anche in un momento di crisi come quello che sta vivendo da un paio di anni. Se Bitcoin ed Ethereum sono ormai noti al grande pubblico, alle loro spalle si muove infatti un gran numero di soluzioni alternative che si propongono di attirare l’attenzione degli investitori.

Tra di essi, c’è anche Quant, un progetto che ha destato non poca curiosità, giustificata dal fatto di muoversi n un ambito come quello del Web 3.0, che è atteso ad una prossima esplosione. Se sinora non è riuscito a sfondare definitivamente, non è assolutamente detto, però, che non riesca a farlo nei prossimi mesi.

Cos’è Quant?

Quant è il token nativo della rete che ha esordito nel 2018, dopo una Initial Coin Offering (ICO) che ha apportato 11 milioni di dollari nelle sue casse. Un buon riscontro, favorito dal fatto la sua blockchain che si propone in particolare di diventare un vero e proprio collante tra le diverse reti. Si muove quindi in ambito molto particolare, quello dell’interoperabilità.

Per riuscire a mettere in contatto blockchain e software aziendali, Quant propone API Overledger, una soluzione plug-and-play che non prevede l’implementazione di nuove infrastrutture. Il modo di operare che lo distingue sfocia infine per ognuna delle catene sottoposte alle sue cure in un mantenimento di velocità, efficienza e autonomia iniziali. Proprio il rivolgersi direttamente alle aziende ha permesso a Quant di calamitare sguardi interessati sulle sue prestazioni.

A promuoverne la nascita e lo sviluppo è stato in particolare Gilbert Verdian, considerato un precursore in ambito blockchain. Prima di progettare Quant e diventarne il CEO, ha infatti ricoperto mansioni di grande rilievo all’interno di BP, PricewaterhouseCoopers e Vocalink, partecipando inoltre al varo di ISO Blockchain TC307.

Come funziona Quant?

Quant fonda il suo funzionamento sull’utilizzazione della tecnologia Overledger DLT Gateway. Proprio il suo utilizzo consente il collegamento tra le diverse blockchain, superandone le possibili problematiche. Un collegamento il quale avviene indipendentemente dalla tecnologia di contabilità distribuita che le stesse utilizzano.

In tal modo, le aziende sono in grado di varare contratti intelligenti multi-DLT o MAPP, ovvero contratti intelligenti esistenti su più registri distribuiti consentendo alle applicazioni decentralizzate di sfruttare i dati e la capacità di più reti. Il risultato finale di questo processo è la creazione di nuove funzionalità che non sarebbe possibile varare in maniere diverse.

A questi smart contract, Quant va poi ad aggiungere il supporto ai cosiddetti token multi-ledger (MLT), in pratica risorse digitali supportate da fondi reali che vengono versati a garanzia presso un istituto finanziario. I fondi in questione possono rappresentare stablecoin o altre criptovalute, voucher, punti fedeltà o altro.

Il sistema che è stato congegnato dal team di sviluppo è contraddistinto da grande efficienza, scalabilità, velocità di esecuzione e convenienza in termini di costi. Caratteristiche le quali hanno gratificato Quant di grande reputazione e fatto crescere le aspettative sui suoi sviluppi futuri.

Quali le prospettive per il 2024?

Il settore dell’innovazione finanziaria guarda con malcelato interesse all’arrivo del nuovo anno. E, soprattutto, spera che l’ormai imminente halving di Bitcoin abbia una funzione euforizzante sull’intero comparto. Una speranza supportata del resto da quanto avvenuto nel corso di quelli che lo hanno preceduto.

Proprio i progetti come Quant, però, si presentano con speranze molto più fondate rispetto ai token più chiaramente speculativi. Si propongono infatti di dare risposte pertinenti ad esigenze della vita reale e possono quindi incrociare una vera domanda.

L’unico problema, in tal senso, è da ravvisare nel fatto che sono sempre di più i progetti di questo genere. Hanno, di conseguenza, concrete speranze di attirare investimenti soltanto in periodi di crescita del mercato. Ecco perché anche Quant scruta con ansia l’orizzonte, sperando in una schiarita effettiva, dopo due anni di crypto winter.