‘Bombardino’ Franco Nanni, così lo chiamavano i tifosi nei suoi anni più felici alla Lazio. È stato uno degli eroi dello squadrone biancazzurro che vinse lo scudetto nel 1974, il primo, storico, della banda guidata da mister Maestrelli. Pisano di nascita, romano di adozione, è rimasto legato all’ambiente e tifoso laziale nell’anima. È stato uno dei centrocampisti più forti della sua epoca, mezzala dalle spiccate doti offensive e dotato di botta micidiale, anche dalla distanza. Il soprannome nasce proprio da qui. Per commentare la vittoria sul Sassuolo della Lazio e anticipare il ritorno della Champions League, Nanni è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio in Champions, Nanni a Tag24
La Lazio doveva riprendere esattamente da dove aveva lasciato prima della sosta per le Nazionali, e così è stato. La vittoria con il Sassuolo di sabato sera scaccia, forse definitivamente, la crisi biancoceleste. Terzo successo consecutivo e soprattutto un’ottima prestazione che fa ben sperare i tifosi laziali. Le note positive sono molte. Dal ritorno al gol di Felipe Anderson, al recupero di Ciro Immobile. Ma non c’è tempo per fermarsi a pensare. Da oggi la squadra di Sarri ha già ripreso a lavorare in vista del prossimo impegno contro il Feyenoord. Per commentare la vittoria della Lazio e la prossima sfida di Champions League, Nanni, che ha vestito la maglia biancoceleste dal 1969 al 1975, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio dopo la sosta riprende da dove aveva lasciato e vince contro il sassuolo. Ti ha convinto?
“La vittoria è stata meritata, e non si può mettere in discussione. E poi devo dire che ho visto una squadra, specialmente nel primo tempo, che è entrata in campo concentrata e compatta, convinta di voler fare il massimo risultato. È la prima volta che vedo questa grinta in questa stagione. Una squadra a tutto campo. Si è visto che erano tutti uniti. Probabilmente il mister lo aveva provato in allenamento, aveva richiesto di aggredire l’avversario e questa è stata una mossa vincente. Pressando alto e aggredendo molto, il Sassuolo in difesa ha fatto molti sbagli. Errori macroscopici, specialmente sul primo gol, quello di Anderson”.
Punti di forza?
“Permettetemi una battuta, mi sa che visto che non c’era Sarri in panchina, ma Martusciello, erano tutti più tranquilli (ride n.d.r). Al di la dello scherzo, si vede che la squadra ha girato alla grande, dalla difesa all’attacco. Un plauso particolare va fatto a Patric che ha messo in campo una prestazione veramente ottima. In questi anni ha acquisito una sicurezza oltremisura perché ha fatto dei passaggi centrali che riescono solo a chi ha una certa consapevolezza nei propri mezzi. Ha cercato di giocare sempre la palla, senza buttarla mai, e questo è un bene. Rispetto ad altre prestazioni, penso che al di là della vittoria, questa sia stata in assoluto la partita migliore”.
Adesso arriva la Champions League, mercoledì si gioca con il Feyenoord. Per capire se davvero la Lazio è tornata, quella dello stesso anno, serve continuità anche in Europa. Che ti aspetti da questa partita?
“La Lazio viene da tre vittorie convincenti, in questo momento i giocatori hanno dimostrato di essere in grande forma. Vanno a giocare questa partita che sanno bene quanto sia particolare e difficile. È chiaro che se riescono a fare il risultato là, possono continuare sia in campionato che in Coppa, con una certa tranquillità. Purtroppo ho letto in questi giorni che la trasferta è stata vietata ai tifosi biancocelesti che non potranno andare in Olanda. Questo svantaggia la Lazio ed è un peccato. Diversi giocatori non hanno esperienza a livello internazionale e lì troveranno una bolgia. Molto dipenderà dal primo quarto d’ora, se riescono a tenere botta, possono fare una buona prestazione. Altrimenti potrebbero andare incontro ad alcune difficoltà. Comunque ogni partita ha una storia a sé, ma la squadra di Sarri è in un buon momento e viste le tre vittorie consecutive, molto convincenti, anche il morale è alto”.
In base a come si mette, può andar bene anche un punto fuori casa?
“Per me è sbagliato preparare una partita pensando al pareggio. Una squadra deve cercare sempre di imporre il proprio gioco e il proprio sistema, ovunque si trovi. Se poi gli avversari sono più bravi, tanto di cappello. Però non si deve mai partire pensando di portare via il punticino, perché quando si fanno troppi calcoli si rischia solo di giocare male e perdere. Poi molto dipende da come si mette il match. Alla fine puoi anche tornare a casa avendo perso, ma se hai giocato e combattuto, comunque i tifosi ti battono le mani. Se vai a giocare con l’obiettivo di portare via un pareggio facilmente esci senza niente”.
Ultima domanda, con il Sassuolo Immobile è tornato in campo. Cosa pensi del capitano della Lazio?
“Immobile è una risorsa per questa squadra. Non è in un momento di forma straordinario, questo lo sappiamo, ma ha sempre fatto la differenza e ha dato tantissimo a questa squadra. Come si fa a criticare un giocatore che ha fatto quello che ha fatto lui? Ce lo dimentichiamo di quando è stato capocannoniere? Dobbiamo stargli accanto, aiutarlo a tornare quello di prima perché sono sicuro che possa ancora farlo. Il gioco lo finalizza lui, ce lo ha già mostrato in tante altre soluzioni. Dobbiamo solo lasciarlo tranquillo e fargli ritrovare serenità che ha perso, anche a causa dell’infortunio”.