Cos’è la vaquita? Si tratta di un piccolo cetaceo sempre più raro la cui sopravvivenza della sua specie è ormai al minimo storico. Infatti, secondo le ultime stime, sarebbero in vita solo nove esemplari. Il rischio di estinzione è allora sempre più marcato.
Cos’è la vaquita: com’è fatto questo animale
La vaquita è il cetaceo più piccolo al mondo. Raggiunge al massimo i 150 cm di lunghezza con un peso intorno ai 40 – 50 chilogrammi.
Il suo nome deriva dallo spagnolo e letteralmente significa “piccola vacca”. È anche conosciuto con il termine Focena del Golfo di California, proprio per la zona in cui gli esemplari erano più frequenti.
La vaquita ha il corpo robusto proprio come le altre specie di focena. Si riconosce tuttavia per l’inconfondibile anello nero intorno agli occhi e macchie altrettante scure nella zona delle labbra. La tonalità del corpo invece varia dal grigio scuro nella parte superiore al bianco o grigio chiaro della zona inferiore.
Rispetto alle altre focene, la vaquita dispone di pinne natatoie di dimensioni più grandi ma un cranio più piccolo e uno sviluppo del muso più corto ma più largo.
Allarme lanciato dall’IWC
La vaquita si trova in condizioni critiche per la sua sopravvivenza. La International Whaling Commission (IWC) ha infatti diramato un “allarme estinzione” per questa specie. L’obiettivo dell’ordinanza è sensibilizzare il più possibile sul rischio estremamente concreto di perdere definitivamente questo cetaceo.
La International Whaling Commission infatti è impiegata nel controllo e monitoraggio dello stato di salute di ogni specie di cetaceo, con maggior attenzione per la tutela e la salvaguardia delle balene.
Dal 2018 l’organizzazione internazionale ha aggiunto ai propri obiettivi il combattere attivamente le azioni di caccia alla balena e a tutte le altre specie di cetacei. Pochi giorni fa l’International Whaling Commission ha deciso di emettere l’allarme estinzione per la vaquita.
Si tratta della prima richiesta di rischio di estinzione da parte di questo ente. Infatti la procedura per indicare se la sopravvivenza di una particolare specie animale è riservata all’International Union for the Conservation of Nature (IUCN). Lanciando questo allarme, l’IWC vuole sensibilizzare la popolazione mondiale per rendere reversibile il processo di scomparsa. Secondo l’organizzazione che difende i cetacei infatti la situazione, sebbene grave, non sarebbe irrimediabile.
Perché la vaquita è a rischio estinzione
Attualmente sarebbero sopravvissuti circa 9 esemplari di questa specie. Sarebbero stati avvistati tutti nella zona del mare di Cortez che lambisce le coste della California e il Messico.
La sopravvivenza della specie è ormai sotto costante attenzione da almeno 30 anni. Infatti questo animale è stato pesantemente decimato da tecniche illegali di pesca.
In particolar modo l’utilizzo di reti cosiddette da posta hanno provocato pesanti ripercussioni alla salvaguardia di questi animali che, come altre tipologie di focene, rimangono mortalmente intrappolate in esse.
Pur essendo però nota da tempo la categoria di rischio, dal 2017 la situazione è peggiorata. I circa 50 esemplari si sono ridotti a soli circa 10 proprio a causa di questa pratica illegale di pesca.
Le speranze di salvare la specie si aggrappano al piano messo in atto dalla marina messicana, che ha decretato una politica di tolleranza zero per l’uso delle reti da posta. L’area del mare di Cortez che tocca gli stati messicani è costantemente monitorata proprio per impedire la perdita di nuovi esemplari.
L’approccio messo in pratica dal Governo messicano avrebbe diminuito del 90% l’uso di queste reti e tecniche da pesca nella zona. Tuttavia l’International Whaling Commission ritiene che queste misure seppur lodevoli siano ancora insufficienti per garantire la salvaguardia della vaquita.
Il monitoraggio non basterebbe. Occorre eliminare completamente l’utilizzo delle reti da posta per garantire un’area sicura per il ripopolamento della specie.