Le patatine più piccanti del mondo, protagoniste della Hot Chip Challenge, una sfida social che si sta rivelando più rischiosa di quanto appaia, sono da oggi nel mirino dei Nas dei carabinieri, incaricati dal Ministero della Salute di indagare sulla pericolosità del prodotto che viene ingerito davanti alla video camera e che ha provocato non pochi problemi a diversi content creator.
Hot Chip Challenge: i Nas indagano sulla patatina della sfida tra tiktoker
Una confezione rosso fuoco a forma di bara con un peperoncino che emette fumo, dentro: un’unica patatina, che si invita a non toccare a mani nude. Si tratta di una tortilla condita con due tipi diversi di peperoncino, il Carolina Reaper e il Trinidad Scorpion Moruga. Prezzo: €9,90.
Una patatina talmente piccante da essere oggetto, ormai da tempo, di una delle più discusse sfide tra content creator sui social: mangiarla, o tentare di farlo, è considerato un atto di coraggio.
Su questo prodotto, che viene immesso sul mercato dal 2018 da un’azienda con sede nella Repubblica Ceca, si è appuntata nelle ultime ore l’attenzione del Ministero della Salute, che ha chiesto ai Carabinieri dei Nas di aprire un’indagine per valutare la pericolosità della patatina che incendia lingua e palato, sulla salute.
Andando sul sito dell’azienda produttrice, è subito chiaro che mangiare quella patatina non è proprio un gioco da ragazzi, anche se sui social lo è considerato. Sono gli stessi produttori ad avvisare di possibili effetti collaterali dovuti all’ingestione di una loro Hot Chip. Mangiarla potrebbe provocare, avvertono i produttori, annebbiamento della vista, difficoltà respiratoria, oltre addirittura a “litri di sudore”, quindi rischio di disidratazione. Si sconsiglia l’ingerimento del prodotto a donne incinte, a chi ha problemi di stomaco e a chi abbia a che fare con malattie croniche.
Gli indizi sul fatto che mangiare la patatina protagonista virale della Hot Chip Challenge potrebbe comportare conseguenze, anche serie, ci sono tutti.
Content creator all’ospedale, una morte sospetta: la patatina della Hot Chip Challenge è pericolosa?
D’altronde in Italia si è registrato recentemente il caso di un popolare content creator che, dopo aver ingerito la patatina per sfida è finito all’ospedale. E dire che Diego Simili, il tiktoker che si è cimentato nella sfida della Hot Chip Challenge conclusasi con la corsa in ospedale, ha uno stomaco d’acciaio, basti pensare che qualche mese fa è arrivato a inghiottire anche tarantole essiccate senza subire nessuna conseguenza.
La patatina Hot Chip invece, ingerita senza l’aiuto di cibi che aiutano a spegnere il piccante, come pane e latte, gli ha portato da subito una sensazione di bruciore con le labbra che gli si sono gonfiate a dismisura, e il malessere è degenerato fino a costringerlo a rivolgersi ai medici. Dopo aver vomitato, il ragazzo è stato rimandato a casa, ma l’esperienza non è stata né piacevole, né da sottovalutare in quanto a impatto sulla sua salute.
Negli Stati Uniti si sospetta che una hot chip, simile a quella usata nei video virali, sia stata addirittura la causa della morte di un ragazzo quattordici anni che, a quanto sostenuto dalla famiglia, prima di sentirsi male, aveva mangiato la patatina incriminata a scuola. Il legame di causalità non è stata provata ma l’azienda produttrice ha ritirato il prodotto dal mercato degli Stati Uniti.
Su social è disponibile un video in cui Fedez, ospite di Alessandro Cattelan prova a mangiare la patatina e immediatamente il rapper chiede un secchio per sputarla, dice di avere la vista annebbiata e ricorre a un fazzoletto per asciugarsi il sudore.
I Nas dovranno quindi approfondire la reale pericolosità di questo prodotto, e nel momento in cui avranno eventualmente in mano solidi elementi che attestino i rischi legati al consumo di questo prodotto capire anche come arginare il fenomeno delle Hot Chip Challenge, dilagante, anche perché l’azienda produttrice ha prima alimentato e poi cavalcato l’onda della viralità, invitando i consumatori a fare foto e video della loro esperienza alimentare estrema. Un’onda virale che va avanti ormai da molto tempo senza alcuna consapevolezza delle possibili conseguenze.