Monica Bellucci è forse l’unica vera diva alla Festa del Cinema di Roma, un’icona più che un’attrice come ha dimostrato la pioggia di flash e selfie sui suoi due red carpet. Oltre a questo c’è da dire che la costante presenza del suo ingombrante nuovo compagno, il regista Tim Burton che con cui da novembre ha intrecciato una relazione, più che metterla in ombra ne abbia solo aumentato la luce. Come una sfera di luce Monica Bellucci ha saputo sfruttare nel modo migliore la sua due giorni dimostrandosi ancora una volta più diva che artista. TAG24 l’ha incontrata per parlare di questo e anche della sua interpretazione di Maria Callas in uno dei docufilm più interessanti della kermesse.

Monica Bellucci è Maria Callas, le sue parole sull’amore per Tim Burton nel video

Monica Bellucci parlando di Maria Callas nel corso dell’incontro all’Auditorium Parco della Musica si lascia andare ad un paragone tra l’amore vissuto tra la diva e Onassis rispetto a quanto sta vivendo anche lei in prima persona in questo momento: “Penso che ancora oggi sia difficile per le donne conciliare famiglia e lavoro, non so quanto la società oggi ci aiuta siamo ancora tanto discriminate. Fare figli ancora oggi è una punizione, anche se si stanno facendo grandi passi in avanti su questo aspetto”. Sembra chiaro il riferimento alla sua vita privata, con Tim Burton che vive in America e lei in Europa tra l’Italia e la Francia con i due che cercano però di passare insieme più tempo possibile. Nelle scorse settimane si era anche sbottonata parlando di un periodo felice e di amore per il famoso cineasta, che l’ha anche scelta per il suo Beetlejuice 2 e che non le ha mai lasciato la mano sui red carpet della Capitale.

Monica Bellucci è Maria Callas nel film, ma forse anche in senso più ampio dato che come lei vive di un’aura di divismo difficile da oscurare e nascondere: “Lei è il simbolo di una donna che ha avuto il coraggio di seguire la sua passione e il suo cuore a dispetto di una società che vedeva la donna solo nella sua dimensione domestica. Lei ha sacrificato femminilità e infanzia lavorando sin da piccolissima. Quando ha conosciuto Onassis ha sacrificato tutto per lui ed è morta di crepacuore, forse non per lui ma per l’assenza di una famiglia. Ho voluto restituire la donna più che l grande diva”. Poi spiega che la tourneé teatrale voluta da Tom Wolf è stata fondamentale: “Avevo paura, era la mia prima volta sul palco e lì non puoi ripetere le scene come al cinema. Il pubblico sente anima dell’attore. Non so se continuerò, ho altre cose al cinema ma mi hanno offerto altre cose al teatro. Fare teatro mi ha avvicinato molto a lei. Quando la donna è stata distrutta nel privato lo è stato anche l’artista legata alla voce e alla sua anima”.

Le somiglianze tra Monica Bellucci e le grandi dive del passato da lei interpretate

Monica Bellucci si sofferma alla Festa del Cinema di Roma poi sulla curiosità che dopo Anita Ekberg le sia stato chiesto di interpretare un’altra grande icona: “Difficile spiegare come queste donne siano arrivate a me, lei e la Ekberg sono state pioniere a modo loro nella propria epoca. Hanno in comune di aver lottato per la loro indipendenza contro i preconcetti del loro tempo. Non so perché le persone abbiano pensato a me per loro, ma mi hanno fatto un regalo che ho colto volentieri”. Poi si sofferma sull’aspetto che ha trovato più in comune con le altre due dive: “Io ancora oggi nonostante sia adulta mi rimane grande curiosità perché mi piace lavorare con persone giovani con uno sguardo fresco. Credo che la stesso sguardo infantile lo abbiano avuto anche loro, in particolare la Callas”. Lo stesso che probabilmente le ha permesso di incontrare Tim Burton e di vivere un grande amore che quando è stato annunciato ai più sembrava impossibile.