Cosa succede se si prendono dei farmaci scaduti? Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità determina che l’assunzione di medicinali dopo la data di scadenza è da evitare.

Le ragioni per cui è sconsigliato ingerire o applicare farmaci scaduti sono 2:

  • le sostanze contenute nel farmaco potrebbero aver subito delle modificazioni chimiche, che portano alla formazione di prodotti potenzialmente tossici per l’organismo;
  • la quantità di principio attivo potrebbe diminuire, con conseguente perdita dell’efficacia del medicinale.

Il farmaco di fatto non perde di efficacia il giorno dopo la scadenza né causa problemi alla salute, per questo è quindi bene non spaventarsi.

In alcuni casi però la perdita di efficacia del principio attivo potrebbe portare alla comparse di reazioni allergiche, in alcuni casi anche potenzialmente letali come lo shock anafilattico. Queste reazioni così violente sono più probabili nei neonati e nei bambini proprio perché hanno ancora un sistema immunitario immaturo.

Cosa succede se si prendono farmaci scaduti: quanto tempo dopo la scadenza si possono usare?

La data di scadenza indicata sulle confezioni delle medicine è definita in maniera liberamente dal produttore che ha il compito comunque di garantire che la quantità del principio attivo e la potenza del farmaco siano sempre uguali all’interno di quel preciso periodo.

Questo però non significa che dopo la scadenza non ci siano dei rischi. Uno studio condotto e pubblicato nel 2016 ha analizzato più 3 mila lotti su 122 tipi di farmaci diversi dimostrando come quasi il 90% di questi prodotti fossero stabili anche oltre un anno dalla scadenza indicata.

Bisogna inoltre sottolineare che la data scritta sul medicinale si riferisce sempre a confezioni integre e correttamente conservate.

Molto dipende poi anche dal tipo di medicinale che si prende in considerazione.

I medicinali liquidi infatti sono quelli che hanno più probabilità di perdere di stabilità ed efficacia. Collirisciroppi o gocce oftalmiche, devono essere consumati nell’arco di pochi giorni o settimane dopo l’apertura della confezione. Di norma invece le compresse durano più a lungo.

In pratica c’è ampio margine di tolleranza per i medicinali scaduti anche se in alcuni casi bisogna fare attenzione.

Quali farmaci non possono assolutamente essere assunti

Anche se nella maggior parte dei casi assumere medicinali scaduti non provoca danni per la salute ne esistono alcuni che, se ingeriti dopo la data di scadenza possono risultare particolarmente dannosi.

Tra questi possiamo trovare i “farmaci salvavita” come vengono definiti dall’AIFA, ovvero quei medicinali indispensabili per la sopravvivenza del paziente.

Fanno parte di questa categoria l’insulina, i farmaci antitumorali, i farmaci d’emergenza come gli antidoti a determinati veleni o alle sostanze tossiche.

La stessa prudenza va riservata anche per i medicinali scaduti a basso indice terapeutico, come gli antiepilettici o i contraccettivi ormonali, la cui diminuzione di efficacia potrebbe comportare rischi per la salute.

Chi stabilisce la data di scadenza di un farmaco

L’azienda farmaceutica che produce il medicinale prima di immetterlo nel mercato conduce degli studi di stabilità seguendo le linee guida internazionali ICH utilizzate in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. 

I dati raccolti vengono poi analizzati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e dall’ Agenzia Italiana Del Farmaco (AIFA) prima di procedere con l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC).

Una volta che il farmaco è scaduto questi rientrano nella categoria dei rifiuti urbani pericolosi.

Per questo motivo i farmaci scaduti non devono essere dispersi nell’ambiente in quanto fonte di inquinamento e non devono neanche essere poiché la loro combustione potrebbe portare al rilascio di sostanze nocive. La scatola esterna di cartone e il foglietto illustrativo vanno invece semplicemente smaltiti nella carta.

Il modo corretto per smaltire i farmaci è quello di gettarli in appositi contenitori che si possono trovare all’interno o all’esterno delle farmacie dedicati proprio a questi prodotti.

È importante poi non svuotare mai flaconi di farmaci, di antibiotici o di sciroppo negli scarichi di casa. I medicinali, infatti, possono finire nei fiumi e addirittura nei mari attraverso le acque reflue, aumentando così il rischio di una proliferazione di batteri.