Le agenzie di rating sono organizzazioni specializzate nell’analisi e valutazione della solidità finanziaria di paesi e aziende. La loro funzione principale è fornire ai mercati una guida su come interpretare la capacità di un debitore di rimborsare i propri debiti. Standard&Poor’s è stata la prima agenzia di rating a valutare l’Italia: si temeva una bocciatura, ma alla fine l’agenzia ha deciso di mantenere invariato il rating e l’outlook del Paese. In merito alle valutazioni delle agenzie di rating per l’Italia, quali sono i prossimi appuntamenti da segnare in calendario? E quali giudizi bisogna temere di più?
Valutazioni delle agenzie di rating per l’Italia: il giudizio di Standard&Poor’s
Dopo la chiusura delle ultime borse, lo scorso venerdì, si è appreso che l’agenzia S&P ha mantenuto invariato il rating dell’Italia a “BBB“, mantenendo anche un outlook stabile. Questa decisione è giunta in un momento in cui il paese si prepara a ricevere nuove valutazioni da altre grandi agenzie di rating, in seguito all’approvazione della sua recente Legge di Bilancio.
Il Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha espresso fiducia nella nuova Manovra, sottolineando come essa sia stata redatta con precisione e attendendosi una valutazione equa da parte delle agenzie. Nessun timore, quindi, delle valutazioni?
Preoccupazioni e prospettive future
Tuttavia, nonostante l’outlook stabile da parte di S&P, esistono preoccupazioni nel panorama economico italiano. Vi sono tre principali aree di attenzione:
- L’alto debito pubblico rispetto al Pil.
- Previsti disavanzi più significativi rispetto alle stime iniziali.
- Incertezze relative alle prospettive di crescita del paese.
Mentre Standard&Poor’s ha adottato un approccio attendista, ci potrebbero essere reazioni diverse da parte di altre agenzie, come Moody’s, la cui prossima valutazione è particolarmente attesa dal momento che ha già un outlook negativo per l’Italia.
Diverse istituzioni internazionali, tra cui la Commissione Europea, l’OCSE, la BCE, la Banca Mondiale e il FMI, hanno rivisto le loro stime sull’economia italiana. Fattori globali, come il rallentamento economico in molti paesi e le tensioni geopolitiche, hanno contribuito a queste revisioni. L’Italia, in particolare, ha mostrato segni di rallentamento economico maggiori rispetto ad altri paesi. Ed è questo dato a preoccupare in misura maggiore.
La situazione del debito italiano
Con un debito che supera i 2.800 miliardi e rappresenta circa il 140,1% del Pil nel 2024, l’Italia affronta sfide significative. Fattori sia interni, come l’inflazione e il rallentamento della crescita, sia esterni, come l’aumento dei tassi di interesse e le tensioni geopolitiche, stanno complicando ulteriormente la situazione.
Le quattro principali agenzie di rating sono Fitch, Moody’s, S&P e DBRS. L’Italia ha sempre mantenuto una valutazione al di sopra del livello “Investment Grade“, ma le prossime settimane potrebbero presentare alcune problematiche. Mentre S&P ha già rilasciato il suo giudizio, le attenzioni sono ora rivolte a DBRS, Fitch e, in particolare, a Moody’s, che fornirà la sua valutazione il 17 novembre.
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Quando ci saranno le prossime valutazioni delle agenzie di rating per l’Italia: il calendario
La salute finanziaria di una nazione è spesso sotto esame da parte delle agenzie di rating. Queste entità valutano la capacità di un paese di onorare i suoi impegni finanziari. Per l’Italia, ci sono alcune date cruciali in arrivo che potrebbero determinare la percezione della sua economia a livello globale. Superata in modo indenne la valutazione di S&P, ecco quali sono le prossime date chiave.
DBRS: 27 ottobre
DBRS, un’agenzia di rating canadese, ha fissato il 27 ottobre come data per la sua prossima valutazione del debito italiano. Nell’aprile precedente, aveva confermato il rating dell’Italia a BBB High, indicando una prospettiva equilibrata basata su politiche di bilancio prudenti e una crescita nominale sostenuta.
Fitch: 10 novembre
Fitch valuterà il debito italiano il 10 novembre. Nell’ultimo controllo a maggio, ha riconosciuto al paese un rating BBB. Ciò è stato influenzato positivamente dalla ripresa del turismo, dalla crisi del gas che si è attenuata e dalla robusta domanda globale.
Moody’s: 17 novembre
Il 17 novembre rappresenta un giorno cruciale per l’Italia, poiché Moody’s, noto per le sue valutazioni rigorose, esprimerà il suo giudizio sul debito sovrano italiano. Attualmente, il debito italiano è valutato a Baa3 con una prospettiva negativa. Una ulteriore degradazione potrebbe avere ripercussioni significative, spingendo l’Italia nel territorio junk e compromettendo ulteriormente la fiducia degli investitori.
Scope: 1° dicembre
Infine, il 1° dicembre, l’agenzia Scope darà il suo verdetto. A luglio, ha mantenuto la sua raccomandazione a BBB+.
L’importanza del giudizio di Moody’s e le conseguenze di un rating Junk
L’attenzione è particolarmente focalizzata sul giudizio di Moody’s. Una degradazione da parte loro potrebbe alterare significativamente la percezione del rischio Paese, influenzando i rendimenti dei titoli di stato e ampliando lo spread Btp-Bund. Inoltre, un giudizio negativo sulla sostenibilità del debito potrebbe avere conseguenze severe per l’economia italiana.
Se il debito italiano dovesse essere declassato a “junk”, infatti, ciò potrebbe scatenare una vendita massiccia da parte dei fondi d’investimento. Questo potrebbe portare a un aumento dei rendimenti, con ripercussioni dirette sull’economia reale e sul bilancio dello stato. Lo spread potrebbe anche raggiungere livelli record.
Cosa pensano le altre agenzie, oggi
Fitch ha recentemente esaminato la Nadef, notando un “allentamento significativo della politica fiscale“. Hanno riveduto le previsioni sul deficit e suggerito che l’indebitamento potrebbe stabilizzarsi al 140% del Pil nel 2025.
Dall’altro lato, gli analisti di Scope hanno espresso preoccupazioni riguardo all’elevato indebitamento dell’Italia e alla crescita più lenta prevista. Hanno sottolineato la necessità di accelerare le riforme e gli investimenti.