Killers of the Flower Moon storia vera del capitalismo americano. Almeno è come l’ha vista il regista Martin Scorsese che s’impegna nella produzione e nella regia di un film che è costato 200 milioni di dollari ma che si appresta ad incassarne molti di più. Merito anche di un cast importantissimo dove spiccano il pupillo Leonardo Di Caprio e il sempre eccelso Robert De Niro. Di cosa parla la trama? E’ davvero accaduto tutto questo? Sembra proprio di sì e, dalla Rete, arriva la ricostruzione della vicenda finita anche in un noto libro di saggistica di David Grann del 2017. Ecco come si sono svolti i fatti.

Killers of the Flower Moon storia vera, di cosa parla

Il nuovo film di Martin Scorsese affronta un intreccio davvero particolare. Narra la vicenda di William Hale che non esitò a massacrare oltre sessanta persone della nazione Osage per mettere le mani sui loro territori ricchi di petrolio. Tutto risale alla fine degli anni venti, quando i nativi furono invitati a trasferirsi dal Kansas all’Oklahoma del nord. Allora si pensava di averli mandati in terre senza valore e invece si rivelarono essere molto ricche che, ben presto, riempirono le tasche dei nuovi abitanti. Quest’incredibile giro di “oro nero” attirò le attenzioni di Hale, interpretato al cinema da De Niro, che spinse alcuni suoi parenti a sposarsi con gli Osage per ereditare gli atti di proprietà delle terre. Già di per sé questo piano sarebbe stato tremendo ma quello che lascia attoniti è la successiva e premeditata ferma volontà di eliminare i relativi coniugi per mettere subito le mani sui terreni in qualità di eredi. E così Ernest Burkhart, che sul grande schermo ha il viso di Di Caprio, sposò Mollie, la bravissima Lily Gladstone, per aiutare lo zio in questo folle intento,e s’impegnò a uccidere chiunque potesse intralciare il piano.

Tra avvelenamenti, incendi misteriosamente appiccati nelle case e diverse sparatorie, la verta storia di questa pagina nera del popolo americano finì per attirare l’attenzione dell’Fbi (allora appena nata) che indagò e portò alla luce le nefandezze. Un secolo dopo, il regista italo-americano ha voluto riaccendere un riflettore su questa tema perché, a sua detta, ben ricorda quanto pericolosa sia l’avidità se spinta senza freni.

La ragione che spinse Hale agli omicidi dopo aver celebrato i matrimoni è così esposta dal sito di settore Tanadelcobra.com:

“Ognuno dei 2.229 membri iscritti nei registri tribali degli Osage nel 1907 aveva diritto a una quota uguale delle royalties petrolifere. Questi pagamenti potrebbero ammontare fino a 13.000 dollari all’anno per persona, ovvero l’equivalente di 232.000 dollari attuali. Una famiglia di quattro persone avrebbe ricevuto l’equivalente di circa 928.000 dollari all’anno. I diritti di testa non potevano essere acquistati o venduti, quindi non è che Hale potesse semplicemente usare il ricatto o l’estorsione per rubare denaro agli Osage. I “diritti” potevano essere solo ereditati, motivo per cui Hale usò il matrimonio con uomini non Osage per avere accesso al denaro Osage.”

Come finisce la veria storia

Un po’ come in un film ben scritto, anche in questo caso anche nella vita reale c’è un happy-end. Hale ed Ernest furono arrestati nel 1926 per l’omicidio di Rita e di suo marito Bill. Durante il processo, il secondo rese una confessione secondo cui Hale era il capo dell’operazione di omicidio, tanto che fu condannato all’ergastolo. Ernest, proprio per la confessione, fu condannato all’ergastolo ma con la libertà condizionale. La cosa importante è che sua moglie Mollie alla fine riuscì a sopravvivere al veleno che aveva assunto e divorziò da lui vivendo il resto della sua vita fuori da questo incubo.