Un alto funzionario israeliano ha escluso con forza la possibilità di un cessate il fuoco nel breve periodo a Gaza. Questa sarebbe la richiesta di Hamas, nel frattempo Stati Uniti e Qatar sarebbero in stretta collaborazione per quanto riguarda la liberazione dei circa 200 ostaggi presenti nella Striscia di Gaza. Il funzionario, inoltre, ha ribadito di non sapere nulla riguardo le richieste USA di rinviare l’operazione via terra, su cui Israele continua a puntare enormemente. Ha però aggiunto un sostanziale accordo riguardo la tempistica di liberazione degli ostaggi, “il più rapidamente possibile.”

Guerra in Medio Oriente, Israele: “Gli sforzi umanitari non devono avere impatto sulla missione contro Hamas”

L’alto funzionario di Israele ha proseguito con alcune dichiarazioni ai microfoni della CNN. Riguardo la possibilità di un ingresso corposo degli aiuti umanitari a Gaza, ha precisato che questi ultimi non possono interferire in alcun modo sullo smantellamento di Hamas, lasciando intendere come sia questa la priorità assoluta:

“Non si può permettere che gli sforzi umanitari abbiano un impatto sulla missione si smantellare Hamas”.

Guerra in Medio Oriente, Cina: “Prospettive preoccupanti”

Di orizzonti pericolosi e preoccupanti per l’immediato futuro parla anche la Cina, intervenuta a parole sul conflitto in occasione dell’ultimo Forum tenuto a Pechino. In quel caso fu Xi Jinping a rilasciare una breve dichiarazione dalla capitale, ora a parlare è l’inviato cinese in Medio Oriente, Zhai Jun, alla tv di Stato cinese CCTV. Se da un lato ha ribadito la preoccupazione riguardo l’escalation, dall’altro ha evidenziato il bisogno di fornire aiuti umanitari nel più breve tempo possibile.

“I conflitti armati si stanno diffondendo lungo i confini israelo-libanesi e israelo-siriani, con effetti di ricaduta che si espandono a livello regionale e internazionale. Le prospettive sono preoccupanti.”

I bombardamenti di Israele su Gaza, nel frattempo, non sembrano cessare e si è registrata una importante contromossa di Hamas. Il capo dell’ufficio politico avrebbe tenuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amir-Abdollahian. Su Telegram è stato riportato brevemente il contenuto di quella conversazione: una discussione riguardo “come utilizzare tutti i metodi per fermare gli attacchi su Gaza”, definendo “aggressione sionista” quanto commesso da Israele nei confronti della Striscia di Gaza.