Ormai lo dovremmo aver capito tutti: la vera battaglia contro il disastro ambientale va giocata in ogni momento della nostra giornata, con gesti piccoli e consapevoli, che messi tutti insieme possono avere un impatto importante sulla possibilità di cambiare rotta. Anche le nostre scelte in cucina possono risultare più o meno sostenibili visto che il rapporto tra inquinamento e cibo è strettissimo. Ci sono infatti alimenti e anche cotture che usiamo per preparare i nostri pasti, molto più dannosi per l’ambiente, rispetto ad altri. Ad evidenziarlo è uno studio della Società Italiana di Medicina Ambientale ma anche precedenti ricerche. Scopriamo i risultati.
Inquinamento e cibo: dal manzo alla cioccolata, quali sono gli alimenti con un devastante impatto ambientale
Non tutto il cibo ha lo stesso impatto ambientale durante i processi di produzione, distribuzione e anche consumazione.
Non suona come una novità che in cima ai cibi più inquinanti anche in questo nuovo studio Sima, si piazzi il manzo. Ormai sono molti gli studi che hanno infatti acclarato che ogni volta che portiamo una bistecca sulla nostre tavole paghiamo un prezzo molto più altro del denaro che lasciamo al macellaio.
Il costo ambientale di una bistecca infatti è dovuto al fatto che il manzo è il prodotto alimentare che produce più anidride carbonica. Per un chilo di manzo infatti si calcola che vengano rilasciati nell’atmosfera quasi 60 chili di CO2. In questo calcolo rientra tutto ciò che è legato alla possibilità di avere una bistecca per pranzo: cambiamenti del suolo, allevamento, mangimi, trasporto, vendita e packaging.
Ancora un alimento di origine animale si piazza al secondo posto della classifica dei cibi più inquinanti in cui si piazza la carne d’agnello, per produrre un chilo del quale, si emettono nell’atmosfera 24,5 kg di Co2. Segue il formaggio con 21,2kg, poi il cioccolato e il caffè.
In una precedente ricerca dell’Università di Oxford che prendeva in considerazione l’impatto ambientale basandosi su indicatori come il consumo di suolo e risorse idriche oltre all’emissione di Co2, i risultati avevano visto ancora in cima alla classifica degli alimenti meno sostenibili manzo e agnello, seguiti da formaggi e salumi e da noci e frutta secca.
I tipi di cottura degli alimenti più dannosi per l’ambiente e la salute
Un aspetto veramente interessante di questa ricerca che approfondisce il legame tra inquinamento e cibo è sicuramente il tema legato alla cottura degli alimenti. I cibi infatti non hanno un impatto ambientale solo nelle fasi di produzione e distribuzione, ma anche nella fase della trasformazione, ovvero quando, dopo aver fatto la spesa decidiamo in che modo cucinare il cibo che è arrivato nella nostra cucina.
Circa 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo utilizzano legna da ardere, residui colturali, carbone o sterco essiccato per cucinare, mentre il resto della popolazione mondiale fa uso di gas naturale, cherosene, Gpl, elettricità.
Ogni volta che cuociamo un alimento, il processo di combustione a cui diamo luogo nella nostra cucina rilascia sostanze e ha ripercussioni nell’ambiente che ci circonda, nell’aria di tutti ma anche sulla nostra salute. L’inquinamento casalingo derivato dalla cottura dei cibi e dalle sostanze rilasciate è causa o concausa di malattie respiratorie, cancro ai polmoni, broncopneumopatia cronica ostruttiva, polmonite, problemi cardiovascolari.
Il tipo di cottura più inquinante e pericoloso, per uomo e ambiente, è quello attraverso la combustione di carbone e carbonella, ma anche le cucine a gas rilasciano nell’aria sostanze molto dannose, emettono infatti biossido di azoto (NO2), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica e metano incombusto (CH4) che possono avere effetti sulla salute di chi vi è esposto. Secondo lo studio della Società Italiana di Medicina Ambientale sarebbero 234000 in Italia ogni anno i casi di asma riconducibili all’uso delle cucine a gas. Il metodo di cottura meno inquinante e più sostenibile risulta invece quello ad induzione.