Una carriera fatta di tante gioie, e qualche dolore. Mark Iuliano è partito da una piccola realtà, in provincia di Cosenza, e si è fatto largo nel calcio dei grandi. Con la maglia della Juventus addosso il suo capitolo più importante. Dalle retrocessioni allo scudetto, fino a salire sul tetto del mondo con una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa europea. Nel mezzo, la doppia delusione per due finali di Champions perse, con tante polemiche. Il difensore calabrese, in maglia bianconera, ha vissuto i suoi anni migliori, dal 1996 al 2005. Per commentare il momento che sta vivendo la squadra di Allegri, con particolare attenzione a Milan-Juve, Iuliano è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Milan-Juve, Iuliano a Tag24

Manca sempre meno al big match della nona giornata di campionato. San Siro scalpita, ancora una volta sarà sold out. I tifosi di Milan e Juventus non vedono l’ora di arrivare al fischio di inizio per godersi la serata. Una sfida scudetto, anche se siamo quasi all’inizio del campionato; una sfida che nessuno vuole perdere. Pioli e Allegri stanno facendo i conti con le assenze, pesanti e importanti, da una parte e dall’altra. Per commentare Milan-Juve, Iuliano, che in maglia bianconera ha vissuto ben nove stagioni, collezionando oltre 180 presenze, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Poche ore al fischio d’inizio di Milan-Juve, è una sfida scudetto?

“Bella domanda, bello parlare di scudetto. È un big match importante, è sempre Milan-Juve. Mi auguro innanzitutto di assistere a una partita divertente, giocata al massimo da entrambe le squadre, e sono sicuro che sarà così. Non credo che dalla sfida di questa sera avremo indicazioni definitive per il tricolore, manca ancora troppo tempo. Di sicuro però chi riuscirà a vincerla potrà acquisire certezza e consapevolezza nei propri mezzi, e questo non è un fattore da sottovalutare”.

Facendo una previsione verso il futuro, chi inserisci nella lotta scudetto?

“A mio avviso le squadre sono sempre quelle, Inter, Milan e Juventus su tutte. Il Napoli è tornato, ieri lo abbiamo visto, e credo sia presto per escluderla dalla lotta per il titolo. Dai bianconeri mi aspetto tanto. Sono una bella squadra e per la storia che hanno devono partire sempre per provare a vincere. Poi è chiaro che molto dipende anche da quello che succede extra campo. Le assenze pesano, sia quelle a cui si deve far fronte per infortunio che quelle arrivate per squalifica. Fino a gennaio Allegri dovrà tener duro, poi magari si muoveranno sul mercato. Il fatto di non avere le Coppe però, e di poter sfruttare la settimana completa per preparare le partite, può essere un bel vantaggio”.

Era un po’ quello che stavo per chiederti, la Juve non ha pace per le vicende extra campo. Quest’anno prima Pogba, poi la squalifica di Fagioli, tu hai vissuto per tanto tempo lo spogliatoio, certe cose si riescono a mettere da parte o rischiano di condizionare la squadra?

“È vero, ho vissuto situazioni simili in carriera e penso che ci sia comunque una parte positiva. Lo abbiamo dimostrato anche con la Nazionale italiana, quando le cose si mettono male spesso la squadra fa gruppo e arrivano i risultati migliori. È successo con i Mondiali del 2006, con gli Europei successivamente. Dalle difficoltà riusciamo a tirare fuori il meglio di noi stessi. Nello spogliatoio serve maturità, ma è chiaro che questo è un bel punto interrogativo. Penso che Allegri abbia riunito la sua squadra, avranno fatto discorsi importanti, mi aspetto che siano ancora più uniti e questo si dovrà vedere in campo”.

A proposito di campo, questa sera saranno tante le defezioni sia da una parte che dall’altra. C’è una squadra svantaggiata?

Credo che i più svantaggiati siano i tifosi e gli spettatori. Ci saranno defezioni importanti da entrambe le parti ed è davvero un peccato. Vedere le due squadre al completo sarebbe stata una cosa diversa ovviamente, ma sono sicuro che sarà comunque una bella partita. A parte Vlahovic e Chiesa, che probabilmente saranno del match, io ci metto sempre anche Pogba nella lista. Non vederlo in campo è comunque un peccato. Poi manca Danilo, dall’altra parte Theo Hernandez, nomi importanti. Non penso ci sia una squadra maggiormente svantaggiata, è sempre tutto molto relativo, perché restano due grandi squadre, con grandi giocatori e grandi stimoli. Parlare di riserve è complicato perché chi subentra, praticamente sempre, fa il suo dovere”.

E l’assenza di Maignan?

“Beh pesa, senza dubbio. Credo che sia il portiere più forte che c’è in Serie A ed è un’assenza pesante. Dà grande sicurezza alla squadra. Però a volte da queste difficoltà si esce ancora più forti. Da spettatori vedremo quello che succede, ma mi aspetto una grande prestazione anche da Mirante”.

L’ultima domanda te la faccio su Allegri, un tecnico che divide sempre. Tu cosa ne pensi?

“Il discorso su Allegri è stato affrontato migliaia di volte, ma io resto fiducioso. Si sta ricucendo anche il rapporto con i tifosi e mi fa piacere. È chiaro che se vogliamo vedere il bel gioco, probabilmente non è lui il mister adatto e non è nemmeno facile mettendosi nei suoi panni, visto che non riesce mai ad avere la stessa formazione. Sta facendo bene il suo dovere, anche psicologicamente. Deve essere un trascinatore, ha ricevuto tante botte negli ultimi due anni, e sta dirigendo la squadra nel migliore dei modi. Penso sia giusto fargli i complimenti per quel che riguarda la gestione di queste situazioni, per quel che riguarda le prestazioni invece penso che dobbiamo aspettare. La Juventus non sta giocando benissimo, ma c’è la voglia di fare bene. Non è facile tenere a bada un ambiente colpito così forte da diverso tempo”.