I vespisti di tutto il mondo quest’anno, o meglio, nell’aprile 2024 si raduneranno in Italia, per la precisione a Pontedera, dove dal 18 al 20 aprile sono attesi più di 15000 appassionati provenienti da tutto il mondo per i Vespa World Days, l’annuale raduno globale dei fan dell’iconico scooter made in Italy. Un evento che ha un sapore particolare visto che proprio nelle fabbriche di Pontedera il mito vide la luce nel lontano 1946. Scopriamo di più sulla storia della Vespa, successo made in Italy.
Vespa World Days 2024 in Italia: storia della Vespa, un successo mondiale made in Italy
Il Vespa Word Days è l’annuale raduno dei fan dello scooter più amato al mondo, un raduno e una passione che va avanti da molti anni. L’annuale manifestazione infatti, che unisce passione per le due ruote, socialità e intrattenimento e che ogni anno propone ai vespisti una vera e propria kermesse in location che hanno già toccato diversi continenti, ha un suo precedente nell’Eurovespa, il raduno europeo degli amanti dello scooter made in Italy, la cui prima edizione si tenne a Parigi nel lontano 1954.
Solo otto anni prima, dalle fabbriche Piaggio di Pontedera, vicino Pisa, era uscito il primo modello di uno scooter che rivoluziona la storia delle due ruote, ma anche quella del costume diventando simbolo di libertà prima e di stile made in Italy poi.
Ad oggi in tutto il mondo sono stati venduti più di diciotto milioni di Vespe, e il numero di appassionati scooteristi che scelgono uno dei simboli del made in Italy ogni anno per i loro spostamenti non sembra affatto destinato a diminuire.
Corradino d’Ascanio ed Enrico Piaggio: come nacque la Vespa
C’è una Vespa esposta al Moma di New York. Solo un piccolo elemento per dare la dimensione di quanto questo oggetto iconico sia molto più di uno scooter nell’immaginario collettivo. La Vespa è in fatti la due ruote più amata al mondo, ma anche un simbolo del miglior design e del genio made in Italy.
La sua creatura è di certo andata oltre le più rosee aspettative del suo inventore, l’ingegnere Corradino D’Ascanio, abruzzese di Popoli a cui si attribuisce il prototipo di elicottero contemporaneo ma il cui nome è legato soprattutto al mito della Vespa, da lui immaginata e realizzata durante gli anni di progettista in Piaggio. Lo volle Enrico Piaggio in persona, nella sua determinazione di mettere il marchio della sua azienda su un progetto veramente innovativo. Si dice che Piaggio scelse D’Ascanio sia per la visionarietà comprovata nella sua attività di ingegnere aeronautico (prova ne è il prototipo di elicottero di cui sopra), sia per la sua estraneità al mondo delle due ruote. L’ingegnere odiava le motociclette, e questa a Piaggio è sembrata la migliore delle premesse per sfruttare il potenziale di un ingegno brillante e del tutto privo di condizionamenti pregressi in tema di due ruote, e arrivare alla progettazione di qualcosa di davvero innovativo.
Per creare quel miracolo di design e tecnica che diventò la Vespa, D’Ascanio partì da tutto quello che delle motociclette detestava, cercando di cambiarlo applicando una soluzione innovativa. La posizione di guida, per esempio, venne modellata sulla posizione di una persona seduta in poltrona in modo che anche i viaggi che si facevano sempre più lunghi con lo sviluppo della rete stradale, potessero risultare confortevoli. Per lo stesso motivo, tra comodità e praticità mise il cambio sul manubrio e per non dover scavalcare ogni volta la moto per arrivare alla seduta creò la prima motocicletta a scocca portante. Sempre in vista di viaggi lunghi in cui tutto poteva succedere coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d’olio che potevano verificarsi, e aggiunse una ruota di scorta.
Ma D’Ascanio era prima di tutto un ingegnere aeronautico e sfruttò ogni sua conoscenza per creare uno scooter rivoluzionario non solo dal punto di vista del design ma anche e soprattutto dal punto di vista tecnico. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore con lo stesso meccanismo dei motori d’avviamento aeronautici. Quando Enrico Piaggio la vide per la prima volta, fu lui a battezzarla esclamando: “Sembra una Vespa!”
Il 23 aprile del 1946 viene brevettato il progetto della Vespa e da quel momento gli stabilimenti Piaggio di Pontedera hanno iniziato a sfornare pezzi e modelli, seguendo l’evoluzione tecnologica ma non abbandonando mai la traccia originale data al progetto da D’Ascanio.