Cos’è il worldschooling e quali sono i suoi vantaggi? Con questo termine si indica uno stile di comportamento che può essere facilmente tradotto con “imparare dal mondo viaggiando”.
Si tratta infatti di una tecnica di istruzione che fonda l’apprendimento sull’esperienza diretta con il mondo esterno, sull’incontro di persone, nel visitare luoghi sconosciuti e nel vivere situazioni di difficoltà quotidiana.
L’insegnamento e di conseguenza le nozioni apprese saranno maggiori in proporzione alla possibilità di viaggiare ed esplorare il mondo. Incontrando infatti persone appartenenti a diverse culture o estrazioni sociali, attraversando città e vivendo esperienze di diverso tipo il soggetto infatti potrà formare un bagaglio importante per la sua crescita.
Viaggiare tuttavia non è l’unico elemento del percorso di insegnamento. Chi sostiene questa tecnica non elimina completamente l’istituzione scolastica per come la conosciamo.
Il concetto è piuttosto che ogni bambino può ottenere un’istruzione ampliata se non si limita all’insegnamento scolastico. Imparando infatti da qualsiasi cosa che lo circonda arriverà ad un livello superiore di conoscenza teorica e pratica e saprà affrontare un maggior numero di situazioni reali.
Spesso il termine worldschooling è anche associato alla parola unshooling. Anche in questo caso la dicitura non vieta completamente di utilizzare come risorsa di apprendimento le discipline scolastiche classiche ma tende a non limitarsi a questo livello di istruzione.
Cos’è il worldschooling: i vantaggi di questo approccio
L’approccio worldschooling ha notevoli vantaggi rispetto all’insegnamento classico. Si parte innanzitutto da un maggior coinvolgimento del bambino anche grazie al divertimento di imparare attraverso l’esperienza pratica.
Pensiamo per esempio ad imparare una nuova lingua. In età infantile il cervello ha una notevole predisposizione ad apprendere nuovi termini. Ecco allora che solo sentire parlare persone sconosciute in una lingua diversa lo stimoleranno ad imparare quella terminologia molto di più che studiare le regole grammaticali da un libro tra i banchi di scuola.
Allo stesso modo, vi siete mai chiesti perché durante una gita in un luogo storico famoso o ad un museo vi sentivate maggiormente interessati alle nozioni che l’insegnante vi trasmetteva piuttosto che leggere le stesse informazioni da un libro? Anche in questo caso l’esperienza diretta scatena una scintilla nell’apprendimento.
Il worldschooling potenzia inoltre le relazioni familiari dato che il bambino può trascorrere più tempo con i genitori piuttosto che figure professionali di insegnamento.
Partecipare poi ad attività o trovarsi in situazioni di vita reale portano poi il soggetto ad acquisire fiducia in sé e credere nelle proprie possibilità. Questo sviluppa anche la creatività e fa emergere le proprie passioni.
Gli aspetti negativi
Per capire la tecnica e cos’è il worldschooling bisogna anche tenere a mente che ha dei difetti. Le principali criticità di questo metodo risiedono nelle possibili conseguenze oltre l’età scolare. Il bambino infatti potrebbe aver raccolto sì un gran numero di nozioni dall’esperienza diretta con il mondo, ma potrebbero essere insufficienti per un inserimento nella società e nel piano lavorativo.
Non seguire un programma di studi prestabilito potrebbe perciò causare enormi lacune in diversi ambiti. Inoltre la sua istruzione non è certificata da nessun ente scolastico e questo può portare ad enormi svantaggi.
Il worldschooling si basa sul continuo spostamento. Ciò, oltre ad essere economicamente impegnativo, impedisce al bambino di stabilire relazioni di amicizia durature, minando così la sua crescita emotiva e sociale.
Per limitare questi aspetti negativi, il wordschooling dovrebbe essere affiancato ad un piano di istruzione parallelo di homescholing. In questo modo si potranno colmare le lacune con alcuni aspetti dell’insegnamento classico. È importante che l’approccio sia costante e regolare per ottenere il massimo dell’apprendimento da entrambi i metodi.
Il bambino poi deve essere introdotto nella pianificazione. Se è lui stesso a prendere la decisione su alcune scelte si sentirà maggiormente coinvolto e di conseguenza mostrerà un impegno più alto.