Cos’è la fase N1 del sonno? Si tratta di una delle tante fasi che attraversiamo durante il sonno, in particolare questa avviene normalmente entro 15 minuti dallo spegnimento delle luci, nel momento in cui si passa dalla veglia al sonno superficiale.

Il sonno è da sempre al centro di molti studi della comunità scientifica anche se, nonostante questo alcuni aspetti che lo riguardano rimangono ancora un vero e proprio mistero.

Un uomo trascorre circa 1/3 della propria vita a dormire, per un lasso di tempo che varia dalle 18 alle 20 ore al giorno del neonato fino alle 5-6 ore dell’anziano.

Sebbene si conoscano i tempi e i ritmi del ciclo del sonno non sono comunque conosciuti tutti i suoi meccanismi e le sue funzioni. Tuttavia è sicuro che il sonno sia fondamentale per la vita.

Cos’è la fase N1 del sonno: le sue funzioni

Dormire e riposare bene ha molte funzioni utili al nostro corpo come:

  • il recupero fisico;
  • la produzione e la conservazione di energia;
  • il consolidamento della memoria; 
  • l’eliminazione delle informazioni non utili; 
  • l’accrescimento, la maturazione cerebrale; 
  • il controllo dell’emotività;
  • la termoregolazione;
  • la secrezione ormonale.

Nonostante il sonno sia legato principalmente alla quiete e al silenzio viene considerato un fenomeno attivo ed attivato.

Il sonno è infatti caratterizzato da un ciclo di eventi complessi che portano ad alcune variazioni dell’attività elettrica cerebrale che configurano le fasi NREM, ovvero quelle rappresentate dalle fasi N1, N2, N3 e REM, alle quali corrispondono tipiche variazioni metaboliche, comportamentali e neurovegetative.

Un uomo adulto e sano dorme per un unico episodio che dura circa 8 ore notturne. Durante queste ore il soggetto riposa tranquillo e ad occhi chiusi, cambiando posizione circa 3-5 volte e si risveglia in modo spontaneo e riposato.

Cosa accade durante queste 8 ore

Mentre l’individuo si trova nella fase N1 è ancora facilmente risvegliabile, i movimenti oculari diventano lenti, il respiro, il battito cardiaco e la pressione arteriosa poco alla volta diventano sempre più lenti e regolari.

Dopo qualche minuto dall’inizio di questa fase il sonno inizia a diventare più profondo e stabile e si passa prima alla fase N2 e poi alla fase N3 cioè quella del sonno profondo.

In questa fase l’attività elettrica cerebrale tende a rallentare, i movimenti oculari diventano assenti e il tono muscolare è quasi soppresso. Sempre durante questa fase il respiro, il battito cardiaco e la pressione arteriosa si abbassano ulteriormente diventando molto stabili, la temperatura corporea scende e il soggetto diventa più difficilmente risvegliabile. I risvegli improvvisi che possono accadere nel sonno profondo si associano spesso a confusione mentale.

Passata circa 1 ora di NREM, il sonno si superficializza per arrivare alla fase di sonno REM anche chiamato sonno paradosso. La fase REM è caratterizzata da un importante aumento dell’attività metabolica cerebrale che raggiunge valori anche più elevati della veglia.

In questa fase compaiono movimenti oculari molto rapidi, il tono muscolare è azzerato, la frequenza cardiaca, quella respiratoria e la pressione arteriosa diventano irregolari.

Durante la fase REM il soggetto è facilmente risvegliabile, inoltre, al risveglio spesso ricorda anche i sogni che stava facendo. Questo avviene perché l’attività onirica, rappresentata da immagini e suoni di scene più o meno realistiche con coinvolgimento emotivo, si verifica proprio durante questa fase.

I sogni però non avvengono solo durante la fase REM, infatti, nella più complessa fase NREM è possibile che si verifichi un’attività simile ai sogni con esperienze mentali collegate alla realtà. L’alternanza di queste due fasi che configura il ciclo di sonno, si verifica circa 4-5 volte per notte.

Anche se siamo a conoscenza delle fasi in cui avvengono i sogni le loro funzioni ancora non sono note.

Negli ultimi anni i progressi della scienza riguardo il sonno sono stati molti. Ci sono però, ancora vari aspetti che rimangono avvolti da un velo di mistero.

Questi misteri sulla funzione di determinate fasi o cicli stimolano la scienza ad andare avanti nella ricerca interrogandosi su uno dei più grandi enigmi della biologia.